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23 July 2010

LAGO DI VIVERONE: TRA IVREA, BIELLA E VERCELLI UNA RIVIERA TRA LE PREZIOSE COLLINE DI ERBALUCE. CALMA E SERENITA', LONTANO DALLE ANSIE QUOTIDIANE





Sopra: Passeggiata lungolago a Viverone. La recente sistemazione sembra ben fatta, sia in termini di progetto che di realizzazione. Essa invita a godersi la calma delle acque lacustri, da un lato, e la dolcezza dei declivi coltivati ad uva di Erbaluce, dall'altro. L'assieme risulta estremamente rilassante.

Sotto: Una strana costruzione campeggia al cemtro del prato accanto ai pontili del Lungolago di Viverone: una Casa-Chiesa con meridiana, d'insolito aspetto.



In una atmosfera d'altri tempi poco è rimasto oggi dell'epoca d'oro, in cui le sue spiagge venivano prese d'assalto da frotte dei lavoratori dell'Olivetti, in stabilimenti balneari all'altezza di quelli divenuti mitici della città, firmati dai più grandi architetti dell'epoca, nei quali l'illuminata imprenditoria eporediese anni '60 produceva avanzata tecnologia in design d'avanguardia. Allora le vacanze delle maestranze erano sobrie ma col sentore di un nuovo benessere in arrivo, mai prima d'allora conosciuto da queste parti. Oggi invece, attorno alle rive del tranquillo laghetto è di scena una viticoltura new style, all'insegna d'un vitigno in grande ascesa d'interesse: l'Erbaluce



Una edicola lungo la passeggiata promuove la produzione vitivinicola locale, costituita da Erbaluce, raccolto e pronto per l'assaggio nelle cantine limitrofe (Cantina sociale di Piverone, di fronte al Lago di Viverone, Erbaluce di Caluso DOC Cantine Favaro, Passito di Erbaluce di Pastoris Massimo a Viverone, Cantina del Viale di Pianezza DOCG.


Visitiamo su invito interessato, anche se non particolarmente entusistico, di una amica novarese, il lago di Viverone, dopo lungo tempo trascorso in attesa di una giornata che sembrasse favorevole, anche noi non particolarmente convinti della gita.

Guardando la cartina del Touring 1:200 esso appare quasi circolare, come fosse un laghetto vulcanico simile a quelli del centro Italia, poco simile ai grandi laghi che configurano i panorami delle nostre provincie del Nord. E poi così piccolo, anche se è parte di una terna di laghetti, ancora più piccoli, assieme al lago di Candia, presso Caluso, a Sud Ovest, ed il lago Bertignano, a Nord Est, così piccolo che senza una lente non lo avrei neppure scoperto sulla cartina.
L'idea iniziale di poterli visitare tutti e tre in un sol colpo, è decaduta proprio perchè quello di Viverone ci ha accolto piacevolmente per tutta la giornata, non lasciandoci altro tempo per i suoi fratelli più piccoli. In effetti esso si presenta gradevole nella sua ambientazione collinare, a vigneti degradanti verso il suo invaso, dolci e ridenti, lambiti dal sole tiepido di mezza mattina.

Dall'abitato di Viverone siamo discesi rapidamente sino al Lido, unico punto discretamente accogliente della restante natura verdeggiante delle sue rive, tutto sommato impervie per via dei canneti e delle sponde incolte. Il Lido però sembra essere attento alle esigenze di chi non intende nè fare il bagno, e, tantomeno, attività di pesca o di sport nautici: una bella e larga passeggiata accoglie il visitatore attratto più dall'intorno vinicolo più che dalle vicende lacuali, fatte di piccole spiagge attrezzate, piccoli bar, modeste trattorie, qualche alberghetto. Il tutto è semideserto, essendo una normale mattina preestiva infrasettimanale. Un baretto ci accoglie all'ombra d'un grande salice con alle spalle una strana costruzione, metà palazzetto e metà chiesa, privo di particolari pregi estetici o artistici, ma sufficientemente originale da stabilire subito un buon rapporto con la nostra curiosità.

Ciò ci ha consentito di trascorrere un buon paio d'ore tra la lettura del giornale, il colloquio con dei piccoli che giocavano con un piccolo natante improvvisato, la consumazione di un aperitivo.

Più avanti una bella passeggiata su rive ricostruite, dotate di un arredo dalle recenti fattezze, alcuni moli over sono attraccate numerose piccole imbarcazioni, molte di plastica, poche di legno. Quà e là spiaggette con libero accesso, qualche panca ed alcune sedie rotte abbandonate sul bagnasciuga. Poi il Bagno Marinella, che sembra il più organizzato e ampio, con bar e piccolo ristorante, qualche alberghetto, senza traccia d'umano, pur guardando un po' tutt'attorno.


Si decide di prendere l'auto per provare il periplo del lago, neppure facile da trovare, in quanto ogni via pedonale sembra subito impraticabile.
Dopo qualche minuto ci troviamo in un'area che parrebbe realizzata di recente, fatta di piccole case a schiera, con piccoli accessi privati al lago ed ai moli costellati di piccole imbarcazioni. Che siano seconde case di eporediesi amanti del piccolo cabotaggio? Oppure di biellesi o novaresi in cerca di refrigerio nei fine-settimana? Dubitiamo che quelle casette possano attrarre chi venga da più lontano.



Qui sopra: Un'altro scorcio del Lungolago attrezzato a Viverone.
Più sopra: Immagini varie delle piccole realtà di bagni, alberghetti e piccoli bar. Facendo il periplo del lago, lungo un percorso sterrato c'è questa piccola chiesetta di campagna, con antiportico e statuetta di santo colorata entro una nicchia in facciata.


Ad ogni modo troviano, tra un prato e l'altro, la stradina sterrata che ci permette di raggiungere Azeglio, e da lì la via del ritorno meno ufficioso a Viverone. Lungo il percorso una chiesetta di campagna, tardo cinquecentesca, con portico e nicchia con statuetta di santo situata in facciata. Lì il luogo ideale per una colazione al sacco ed un sonnellino tranquillo. Un paio d'ore ancora senza veder passare una mosca.

Ma sì, ci convinciamo che è pur sempre un piacere scoprire angoli d'Italia ogni volta nuovi, dei quali mai neppure immaginavamo l'esistenza. Ma anche così può essere una giornata di vacanza. Certo meglio che nella calca di qualche museo ipervisitato, che può aspettare, per essere visitato, in momenti meno affollati. Una giornata tranquilla con la mente libera di pensare, e magari anche sognare.

Viverone, giugno 2010
Enrico Mercatali
(dedicato a Eli F.)

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