Museo
Mercatali
continua la sua attività
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Nel dare avvio a Lesa, in Casabella-Lago Maggiore, a "Museo Mercatali", iniziativa museale virtuale incentrata sulla figura d’artista di Enrico Mercatali, che ha vissuto e operato dalla fine degli anni '20 all'inizio dei '40, assurgendo a fama internazionale, Taccuini ne pubblica oggi un articolo che, dando conto dell’avvenuto oblio, cercandone le motivazioni, raccontandone la storia, intenda oggi dare un senso all’idea di raccoglierne i cocci entro un contenitore che ne sappia riattribuire i giusti meriti, e le qualità da rivendicare alla storia.
Sopra al titolo: di Enrico Mercatali un dettaglio del bozzetto acquarellato dal titolo "Ecco le donne!", del 1939
Sotto al titolo autofotografia di Enrico Mercatali scattata all'inizio degli anni '30
Qui sopra una autocaricatura autografa di Enrico Mercatali eseguita nel 1934
Nel voler descrivere di Enrico Mercatali i lineamenti d’un contributo, e d’un quadro stilistico personale ma anche organico alla prospettiva storico-artistica del novecento milanese, ben tracciabili attraverso il sia pur esiguo materiale documentale oggi rimasto, e nella memoria di chi ve li descrive, per sommi capi ve ne riportiamo qui un riassunto, anche inquadrandone i tratti biografici dell’uomo e dell’artista che sono ben collocabili, a partire dal periodo pur breve che egli visse, nell’impianto novecentista ad oggi consolidatosi.
Sono forme, stili, caratteri, figure, idee che ancora muovono l’immaginario di chi le osserva nell’opera di Enrico Mercatali collocandole sullo sfondo del panorama novecentista che ha avuto a Milano le sue massime espressioni nella grande mostra Annitrenta”, realizzata a Palazzo Reale nel 1982, e nell’odierno Museo Novecento.
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Un panorama questo fatto di nomi ben più noti di lui, molti dei quali suoi conoscenti od amici, ed ai quali lui ebbe approccio, ma dai quali dovette rapidamente separarsi per il brevissimo periodo che la vita gli potè concedere.
Enrico Mercatali, bozzetto eseguito attorno al 1935, per una illustrazione d'un giornale di moda femminile. Il volto parrebbe ispirarsi a quello della fidanzata Paola (Paola Dalai). Sopra e sotto l'ingrandimento di alcuni dettagli.
Ne vogliamo qui rammentare per sommi capi la vita e l’opera, mostrandovi alcune immagini che del suo lascito di pittore, di grafico pubblicitario, di disegnatore umoristico ed illustratore di moda. Questo materiale, non certo abbondante, ma sufficiente a rappresentarne la statura d’artista, è stato possibile oggi, per la prima volta, ricomporre all’interno d’un museo che porta il suo nome, che forse lui avrebbe preferito collettivo, per sentirsi parte di un tutto criticamente consolidato, ma che doveva doverosamente essergli attribuito almeno ad personam, affinché si facesse un primo passo in direzione d’una storicità che inevitabilmente dovrà essergli riconosciuta, qualora la memoria, col tempo, ne saprà dare il giusto corso.
Museo Mercatali nasce con l'intento portare a conoscenza di un pubblico più vasto il nome dell’artista a cui è dedicato, attraverso la creazione di un luogo fisico di collocazione delle sue opere e attraverso la divulgazione della sua attività e delle sue immagini più significative.
Esso inoltre si è posto anche, tra i suoi principali compiti, quello di ampliarsi, come e quando sarà possibile in futuro, raccogliendo tutto quanto si trovi di lui, in un mercato che ancora potrebbe offrire sorprese, e nel materiale ancora assai sparso tra collezionisti e parenti. Il suo principale obiettivo consiste nel ridare corpo e spessore ad una figura d’artista ormai quasi dimenticata dalla critica e dal pubblico, ma che invece merita di essere riportata alla luce, per le notevoli qualità che facilmente vi si possono scoprire anche soltanto esaminando quel poco di cui possiamo disporre, oggi più che mai, per la fortuna critica ma soprattutto di pubblico che il primo novecento ha avuto, anche fatto d’episodi singoli che ben hanno saputo inquadrarsi entro i filoni d’un periodo che ha scomposto le arti tradizionali in arti nuove, ricche di prospettive ed avventurose vicende creative.
Enrico Mercatali, locandina per "Universal Ginevra": marchio svizzero di una importante azienda costruttrice di orologi,
stampato dalle tipografia Garzanti in data non precisata del decennio anni '30 (foto tratta da una stampa originale dell'epoca)
L’artista di cui stiamo parlando, che fu quasi dimenticato perchè troppo prematuramente scomparso, fu protagonista, in vita, d’un mondo artistico e professionale d’alto profilo, che dai documenti in nostro possesso può essere evinto, che lo videro attivo proprio nei campi nuovi, ad esempio quello dell’illustrazione per l’alta moda, e della grafica pubblicitaria, nella quale fu maestro, e certamente tra i primi ad utilizzarne tecniche d’avanguardia, quali ad esempio l’applicazione fotomontata delle immagini fotografiche entro gli impianti grafici.
Questo articolo sarà seguito da altri che ne racconteranno e ne approfondiranno la vita e l'opera, e che ne cercheranno di tratteggiare un profilo critico più completo di quanto oggi non si possa comporre, aggiungendovi quanto materiale sarà possibile a quanto oggi disponibile, sia in termini di documentazione, che in opere, mantenendo viva l’attenzione sugli obiettivi che il Museo si è dato ed informando il pubblico sulle modifiche che interverranno nel corso della sua auspicata crescita.
Enrico Mercatali, "Vedo di bianca calce dipinta lunga un'arcata", disegno autografo a matita del 30/11/1930
Per il momento a Lesa, sul Lago Maggiore, disegni, acquarelli, dipinti, manifesti e locandine, foto, illustrazioni e documenti del pittore, poeta e grafico pubblicitario Enrico Mercatali, realizzati prevalentemente nella decade anni '30, sono stati raccolti in un piccolo virtuale museo entro le mura di Casabella, struttura di accoglienza turistica creativa, nella quale vive, risiede ed opera oggi l'omonimo nipote, di professione architetto, che, a partire da un piccolissimo nucleo di disegni da sempre appartenuti alla sua famiglia, ha avviato una raccolta più vasta, riunendo piccole donazioni e lasciti familiari.
Enrico Mercatali, "Le tre grandi marche-Manifatture Falco Confezioni per Uomo-Napoli", pagina pubblicitaria autografa del 1938
Ora le opere dell'artista grafico e poeta Enrico Mercatali, scomparso prematuramente poco più che trentenne dopo aver lavorato per un decennio tra la fine degli anni '20 e l'inizio dei '40, raccogliendo indiscussi successi tra il pubblico e la critica artistica e giornalistica colta d'allora, tra le due guerre mondiali, costituiscono un lascito culturale le cui non numerose opere ora formano un corpus che potrà essere finalmente visionato dagli intreressati.
Enrico Mercatali, Soltex Zegna, FZA Electa Zegna, Astrum Zegna, pagina pubblicitaria autografa, data incerta
Purtroppo la prematura scomparsa di una tra le firme dell'arte grafica e pittorica già assai note nell'Italia artistica d'allora ha determinato l'inevitabile esiguità del suo lascito, il quale non per questo, pur nelle sua scarsa possibilità di testimonianza, per qualità creativa e per rappresentatività visiva dell'arte della propria epoca, rispetto a quelle dei suoi contemporanei più longevi e noti, può essere considerato meno importante.
Enrico Mercatali, "All'avanguardia della produzione laniera-i tessuti Zegna", pagina pubblicitaria del 1939
Per certi versi è molto simile, la sua storia, a quella d'un altro grande artista italiano scomparso prematuramente, questa volta appartenente al campo musicale, Luca Flores, della cui straordinaria bravura ci hanno parlato Walter Veltroni nel suo libro "Il disco del mondo" (Rizzoli 2003), e della sua vita tragicamente vissuta fino a prematura morte, nel genio ormai racchiuso ma manifesto nel pur piccolo repertorio musicale registrato e qualche filmato, che ha saputo evidenziare attraverso le doti di pianista, autore ed interprete di quella particolare forma di jazz da lui ideato e che lui prediligeva.
Enrico Mercatali, dettaglio del bozzetto a penna china acquarellata del 1939, dal titolo: "Ecco le donne!"
E così è stato anche, assai prima però nel tempo ed in campo diverso, per Enrico Mercatali, per una vita artistica segnata dalla sofferenza e dalla brevità, e per il poco che per questo ha potuto lasciare di suo, nell'ambito dell'illustrazione grafica pubblicitaria, nei disegni a penna, nei pochissimi dipinti ad olio, e nei numerosi bozzetti preparatori per i figurini e per gli accessori per la moda, che molto hanno preso del suo scarso tempo a disposizione, nelle caricature e nei disegni umoristici o di genere che caratterizzavano i suoi interessi multiformi e pieni di spunti vitali, mentre invece il suo fisico lo stava conducendo a morte.
Enrico Mercatali, "Ecco le donne!", bozzetto a penna china acquarellata del 1939 con figurini caricaturati inerenti il mondo della moda femminile dell'epoca
Le diverse opere di cui è composto tale modesto ma significativo corpus di opere ora riunite ed esposte alle pareti della casa-studio del nipote Enrico Mercatali, trasformata da un paio d'anni anche in struttura di accoglienza turistica il cui nome "Casabella" le è stato attribuito in onore del più importante magazine di architettura del mondo la cui raccolta di quasi mezzo secolo è presente nella biblioteca del suo studio, costituiscono per la prima volta un vero e proprio piccolo museo dedicato al lavoro del Maestro, divenuto assai noto, alla sua epoca, nella cerchia dei critici e degli artisti milanesi, ma anche del grande pubblico, soprattutto per la sua attività di grafico, di cartellonista di spicco, di pubblicitario dotato di moderni strumenti del comunicare, il quale tra i primi è stato, assieme a Gino Boccasile, Marcello Dudovich, Walter Molino, X Schavinsky, Albe Steiner, Marcello Nizzoli e molti altri, ad adottare un linguaggio capace di nuovi vocaboli, di nuove aggettivazioni industriali della grafica, di tecniche d'illustrazione allora all'avanguardia, come l'utilizzo dei fotomontaggi, che incominciavano a fare mostra di sè nelle riviste italiane e straniere, specializzate o più note dell'epoca.
Enrico Mercatali, "Nudo", disegno autografo a china del 1942
Oggi l'architetto Enrico Mercatali, omonimo nipote che non lo ha mai potuto conoscere perchè nato dopo la sua prematura morte a soli trent'anni, a partire da quei pochi pezzi ereditati dal padre, fratello del Maestro, a partire da un altro piccolo lascito da parte della donna che era divenuta sua promessa sposa, fatto di volumi d'arte, articoli di giornale, alcuni disegni a penna ed un olio, ha dato il via ad un interesse collezionistico, particolarmente in campo grafico che lo ha portato ad acquistare, ove e quando possibile, stampe e grafiche originali e a raggruppare il tutto in una realtà pseudo museale entro le mura della sua casa. Così, per la prima volta dopo la sua morte, avvenuta nel 1942, è divenuto possibile approcciare in modo meno frammentario l'opera del Maestro.
Enrico Mercatali, "Ragazza che lavora" (ritratto della sorella Letizia), disegno originale autografo del 1941, riprodotto nel libro "Enrico Mercatali disegni e poesie" edito nel 1953 per le edizioni di Daria Guarnati con la prefazione dal titolo "Destino poetico" di Orio Vergani
Già il nome di Enrico Mercatali, ricordato da Orio Vergani nella prefazione di una bella monografia edita da Daria Guarnati nel 1953, intitolata "Enrico Mercatali, disegni e poesie", è apparso pubblicamente in occasione della prima grande mostra milanese dedicata agli anni '30, "Gli Annitrenta, Arte e Cultura in Italia" organizzata a Palazzo Reale di Milano nel 1982.
Enrico Mercatali, "Ragazze che lavorano", disegno autografo del 1 maggio 1942, anche pubblicato a pag. 51 nel libro "Enrico Mercatali - disegni e poesie" con la prefazione di Orio Vergani, edito da Daria Guarnati nel 1953
Il volume monografico a lui dedicato, introdotto dal grande scrittore e giornalista di allora Orio Vergani, che ne ricorda le principali tappe artistiche, ed i riferimenti che esse hanno avuto con i filoni critici snodatisi nel corso dei primi tre decenni del Novecento, ed i legami personali anche affettivi con alcuni degli illustri protagonisti dell'epoca, è particolarmente dedicato ai due anni finali della sua avventura terrena, quelli della maggiore sofferenza per le limitazioni imposte dalla lunga malattia, e per l'anelito creativo che ancora permeava la sua passione per l'arte, che gli consentiva ormai soltanto di disegnare con quel tipico tratto "tremulo" che ne caratterizza le opere ivi riprodotte.
Enrico Mercatali, "Perledo", disegno autografo a china del 1941, pubblicato nel libro sopracitato
Queste sono quasi tutte figure di nudo femminile e nature morte realizzate nel chiuso della sua camera, tranne alcuni paesaggi lariani realizzati durante le ultime estati di villeggiatura che li vi aveva trascorso.
Enrico Mercatali, dipinto autografo ad olio di data incerta (1941?), che raffigura un piccolo paese lariano
Ma assai più interessanti appaiono oggi, a nostro giudizio, i contributi da lui offerti al mondo, allora assai in voga, specie nella stampa periodica, alla satira sociale, al disegno umoristico, e, più largamente, al mondo della illustrazione per la moda e la pubblicità, i cui pochi esempi ne evidenziano una impronta assolutamente personale e di sapiente fattura.
Enrico Mercatali, natura morta autografa di data incerta (1940-42?)
Purtroppo non molte sono le opere di grafica pubblicitaria da lui eseguite, che furono assai più numerose un tempo, oggi irreperibili sul mercato, o pubblicamente documentabili, certamente assai meno di quante egli ne abbia effettivamente realizzate, in un numero che oggi non è da alcuno conosciuto, ma che ancora sono nella memoria dello stesso nipote, che ne ricorda varie fino a qualche tempo fa ancora presenti in casa del padre, e poi andate purtroppo disperse, alcune realizzate anche per riviste tedesche specializzate nella grafica.
Enrico Mercatali, "Tulipani", china acquarellata autografa del 1942
Molte di queste provengono da riviste di moda, per le quali lui prevalentemente lavorava, quali Falco Confezioni, Soltex Sacis Confezioni,ma anche per giornali a diffusione più ampia, nei quali le pubblicità potevano riguardare ancora la moda, oppure la meccanica di precisione, tra cui spicca, per la Universal Ginevra, fabbrica svizzera d'orologi, un bella pagina pubblicitaria ove, tra foto di raffinati orologi d’epoca spicca una bella figura maschile tratta dal famoso quadro di Gentile da Fabriano l' "Adorazione dei Magi", che rappresenta un giovane re preziosamente vestito, utilizzata quale simbolo di distinzione ed eleganza.
Enrico Mercatali, "La moda per il 1940", dettaglio centrale di una illustrazione autografa per un giornale di moda femminile dell'epoca
Questa immagine è di particolare interesse, nel panorama del manifesto pubblicitario di quell’epoca (del quale se ne può avere una panoramica nel sito web: http://manifestostorico.xoom.it/index.htm), forse proprio per la finezza di scelte, di inserimento di questo tipo, e per la sobria, quasi a-storica eleganza di questi dettagli , i quali certo contribuiscono a contraddistinguerne il contributo stilistico, nel contesto generale, ma certo anche a non rendere ragione appieno dell’appartenenza a un’epoca che attorno alla cifra stilistica ha costruito il proprio inequivocabile salvacondotto (leggi pure: “stile fascista”,“impronta mussoliniana”, ecc., oggi certo più appropriatamente “novecentismo”).
Enrico Mercatali, particolare di un'illustrazione autografa per un giornale di moda femminile d'epoca dal titolo "La moda per il 1940". Ancora la fidanzata Paola (Paola Dalai), probabilmente, nel volto in primo piano a destra.
A questa episteme concettuale e formale egli spesso purtuttavia si riferiva nella maggior parte dei suoi disegni esecutivi, ma anche dei numerosi bozzetti, facenti parte della raccolta di cui disponiamo nel Museo, che rivelano l’uso di una sapiente mano nel disegno della figura, anzi spesso anche del "figurino", e nella poetica d'una rappresentazione sempre assai raffinata, fatta di figure ed oggetti in primo piano, di cieli tersi o appena appena annuvolati, e di monumenti iconici in lontananza, tra panneggi risolti scenograficamente a mò di quinta teatrale.
Enrico Mercatali,"La moda per il 1940", illustrazione autografa a china e tempera
E’ pure evidente l’ingresso discreto nei camerini di prova delle signore dell’alta borghesia, clienti ideali delle marche d’alta moda ivi promosse, per il piacere di confrontarsi con quell’universo femminino, quasi presago di felliniane dolci vite, tanto accarezzato quanto realmente conosciuto nelle sue pieghe anche meno socialmente elevate, come si evince daibozzetti umoristici che ne ritraggono le buffe tipologie caratteristiche all’interno delle balere più periferiche.
Sopra e sotto: di Enrico Mercatali disegni caricaturali sulla moda femminile del 1939, pubblicate su un giornale dell'epoca: "Le caricature della moda a volte non sono lontano dal vero", "Le caricature della moda qualche volta riflettono la realtà"
Quasi sensazionale quel bozzetto ad acquarello intitolato: “Ecco le donne”, non si sa se accantonato, con quella grossa immediata scritta che ne cancella quasi le sapienti figure che vi erano state disegnate, oppure se preparato per qualche pubblicazione dal vago sapore umoristico. Ma a noi pare davvero sensazionale ciò che vi è disegnato, per eleganza e qualità del segno, per capacità di coglierne le espressioni fuggenti dei volti, che rivelano grande esperienza e soverchio lavoro d’indagine psicologica.
Alcune di queste opere sono alle pareti della casa, ma molte ancora archiviate in attesa di essere catalogate, lavoro quest'ultimo che non tarderà ad essere fatto, in un elenco che ogni opera o cosa raggruppi che possa essere esaustivo di quanto ora è disponibile, ma che vorrebbe in futuro ampliarsi mano a mano che le circostanze e la fortuna sappiano fare, per aggiungervi il nuovo.
Enrico Mercatali, "Salita al Ghisallo", disegno autografo a china dell'aprile del 1934
Quanto sopra ho voluto raccontare, a titolo di memoria, ed in onore anche di mio padre Luciano Mercatali e di Paola Dalai, rispettivamente fratello e fidanzata di Enrico Mercatali, "grafico e pittore anni '30", che tanto di lui mi hanno parlato quando erano in vita, tanto vi erano legati affettivamente, ma che non molto avevano realmente fatto per tenerne in vita pubblicamente il ricordo: nell'idea di sempre, di cui sentivo loro parlare, d'arrivare un giorno a farne una mostra, idea tanto intensamente propugnata da Paola, ho intanto incominciato a fare qualcosa: ossia, in primo luogo, dare virtuale apertura al Museo, come luogo fisico nel quale le opere del Maestro vivono, e vi possono essere viste, appese alle pareti e disponibili nello studio della casa, e, in secondo luogo, realizzare questo articolo, inserendolo in rete, utilizzando lo strumento di cui dispongo, cioè Taccuini Internazionali, che già tanti accessi ha dimostrato d'avere negli ultimi mesi, auspicando che ciò possa dare frutti anche inaspettati qualora qualcuno, accorgendosi di noi ed avendo qualche comune interesse, possa avviare con noi , in quella prospettiva, una proficua collaborazione nel tentativo di ridare vita all’importante lavoro che ha svolto negli anni ’30 il pittore, poeta, illustratore e grafico pubblicitario Enrico Mercatali.
(nipote di Enrico Mercatali," pittore, poeta, illustratore e grafico pubblicitario, anni '30").
Enrico Mercatali, disegno umoristico autografo a china di data imprecisata
Già dalla rete: Enrico Mercatali, Milano ? – 1942. Cartellonista di talento scomparso prematuramente durante la seconda guerra mondiale, Mercatali si distinse per alcuni soggetti pubblicitari (quasi esclusivamente per riviste) a partire dal 1932 – 1933. Contemporaneamente disegnò per il periodico supportato dal regime “La Pubblicità d’Italia”. Vicino alle avanguardie pubblicitarie degli anni Trenta e Quaranta ( Xanti, Boggeri, Ricas, Dinelli, Grignani, ecc…) Mercatali fu anche un propugnatore della tecnica del fotomontaggio in pubblicità. Solo tre i suoi manifesti noti. Famosi quelli per la Soltex, la Universal di Ginevra.
Enrico Mercatali, autoritratto d'artista che dipinge una scarpa (un Jim Dine ante litteram),
disegno satirico a china di data imprecisata
disegno satirico a china di data imprecisata
Informazioni: Tel. 0322-76957. Il museo potrà essere visitato su appuntamento: tel. 0322-76957.
L'articolo è di Enrico Mercatali - architetto, nipote omonimo di Enrico, pittore e grafico anni '30
Lesa-Lago Maggiore, 27 gennaio 2011
(aggiornato il 28 marzo 2013)
(aggiornato il 28 marzo 2013)
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