Dagli archivi storici delle imprese italiane
M U S E I M P R E S A
Quando l' IMPRESA diventa CULTURA
Esposizione di scarpe realizzata per FERRAGAMO
Sopra al titolo: un esemplare di motoscooter Vespa per PIAGGIO, anni '50
Assolombarda e Confindustria hanno allestito una bella mostra a Milano, nella prestigiosa sede del Palazzo della Ragione, che durerà tutta l'estate. L'idea non è nuova, anzi è da lunga pezza che, anche Triennale Museo del Design affronta, tematicamente, il problema di dare visibilità non solo cittadina, non solo nazionale, ma anche internazionale attraverso il turismo al Made in Italy.
Disegno e modellini in legno per CAMPARI Soda, realizzati da Fortunato Depero negli anni '30
Archivio e Museo storico SAME, fabbrica di trattori. Nella foto la sala dei disegnatori, negli anni '60, e un tecnigrafo con un disegno tecnico a china d'epoca su lucido di un trattore SAME
Molte in Italia sono le imprese che hanno fatto tesoro dei loro prodotti, della storia che li ha accompagnati, dei risultati che essi hanno avuto nei mercati nazionali e internazionali e quindi nei riscontri positivi sull'economia dell'intero Paese. Attraverso questi prodotti la storia che va raccontata però non è solo economica, perchè essa ha riguardato e riguarda anche ogni aspetto del fare che ad essa si lega, del sapere che ne ha costruito la fortuna nel diffondersi e nell'essere apprezzati, e nell'essere visti talvolta come vere e proprie icone delle nostre capacità.
Macchina per caffè da bar, di FAEMA, degli anni '50
I principali protagonisti di tali fatti sono proprio i prodotti, in se stessi, ancora presenti nella memoria di tutti coloro che ne hanno fatto uso, o che, non potendoseli permettere, come talvolta accade con certe automobili prestigiose, che ne hanno ammirato la forza, la potenza d'immagine, la bellezza. Inoltre, se non vi sono più i prodotti in quanto tali, danno l'idea oggi di quanto sia stato nel tempo che fu i manifesti pubblicitari che ne hanno esaltato le qualità, o diffuso il marchio, oppure prototipi e modelli d'officina, gli stampi, le fotografie, gli ambienti di lavoro nei quali esi sono stati prodotti, gli operai ed i tecnici che ne hanno discusso i dettagli, modificate le forme, i designers che ne hanno intuito le nuove possibili funzioni, ed i conseguenti caratteri stilistici che ne potessero essere veicolo di apprezzamento individuale e collettivo.
Molti sono i nomi delle imprese che hanno fruttato fama e notorietà all'Italia nel mondo: aziende alimentari o automobilistiche, industrie della moda o dei prodotti per l'ufficio, fabbriche di pneumatici piuttosto che di elementi di arredo. Alfa Romeo, Birra Peroni, Borsalino, Branca, Olivetti, Kartell, Ferrari, Bracco, Ferragamo, Pirelli, Barilla o Alessi, sono tutti nomi che evocano subito il loro prodotto, nomi conosciuti da tutti, nomi capaci da soli di evocare situazioni, comportamenti, azioni, sentimenti.
Modello in legno a grandezza naturale realizzato negli anni '60 per ALFA ROMEO "Giulietta"
E' attraverso gli oggetti che ad essi la mostra ci riconduce che meglio conosciamo la nostra storia, la nostra stessa cultura. E' con essi che la cultura oggi si sa riproporre con nuovi argomenti, con nuovi quesiti, con diversi e rinnovati interessi, e con nuove speranze.
Bene si fa oggi a diffonderne il messaggio, per farne conoscere meglio i dettagli, gli aspetti meno noti, quelli a volte più interessanti, quelli che ancora possono suscitare idee e rinnovati propositi.
Enrico Mercatali
Milano, 18 aprile 2013
Enrico Mercatali
Milano, 18 aprile 2013
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