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22 February 2013

L'evoluzione del gusto attraverso il grafic design, nell'opera dei suoi maestri. Mostra in chiusura.



Grafica italiana al Museo del Design
Milano Triennale


Mentre i curatori sudavano nella ricerca di materiali, Novembre veniva chiamato al posto dell'infortunato Enzo Mari, bloccato per un incidente, per dare forma al percorso. Il designer salentino ha inventato un allestimento sul tema dell'arcobaleno, ciò che unisce terra e cielo, basso e alto. Si attraversa la pedana sospesa della Triennale, tutta nei toni dell'iride ("Li ho fatti diventare nove  – dice Novembre – me ne servivano infatti più di sette. Del resto, anche sette è un numero falso, i colori dell'arcobaleno sono sei: fu aggiunto l'indaco per arrivare a sette, numero più affascinante") e si accede a una raggiera bianca, come le pagine di un libro da scrivere. Da qui parte il percorso, composto da una successione di cubi di colori diversi, disposti sulla parete curva del museo: ciascuno di essi ospita una sezione della mostra. Rosso per l'editoria libraria, giallo per la carta stampata, verde per l'advertising, azzurro per il packaging e così via. All'aperto, una voliera che traduce i loghi più famosi partoriti dalla grafica italiana in suoni (milanodabere.it)





L'evoluzione del gusto attraverso il grafic design nell'opera dei suoi maestri










Una mostra così completa e proprio bella da visitare, in fatto di grafic design, forse non si era mai vista in Italia. E' stata perciò una grande idea, quella degli amministratori e dei curatori del Museo del Design (istituzione che, sin dalla sua nascita, ci ha visti estimatori e divulgatori), di avervi introdotto, nella sua quinta edizione, l'arte grafica. E' quest'ultima infatti una componente di grande importanza e di tutto spessore nella relazione esistente nel binomio forma-comunicazione, od anche in quello messaggio-comportamento, od infine ancora in quello cultura e gusto.


Direi perfino, se ciò mi fosse consentito da chi ha realizzato le precedenti edizioni, che l'arte grafica, la quale sconfina con la cartellonistica, con l'illustrazione, con l'advetising, con la cultura della stampa, possiede un quid in più rispeto, ad esempio, alla cultura del progetto d'arredo, o dell'allestimento, che pur facendone parte, ne costituiscono una branca specifica, e, direi, specialistica. L'elemento comunicativo infatti crediamo sia quanto di più intrinseco all'essere sociale, tanto da diventare, specie nella cultura occidentale moderna, la base di ogni azione che coinvolga il linguaggio.


Ma senza dilungarci in tal senso pèensiamo che sia stato giusto e doveroso perfino proporre oggi una mostra quale quella milanese in Triennale, che affronta in modo efficace ed esaustivo ogni sfaccettatura il mondo grafico abbia affrontato sin dalle sue origini moderne ad oggi, dall'arte della stampa e del carattere da stampa, il manifesto pubblicitario, il logo caratterizzante il marchio di produzione aziendale, il giornale o il periodico, il pieghevole la locandina o l'imballo del prodotto industriale, in una sorta di tassonomia, che va dalla scrittura ad ogni altro genere di progetto che si relazioni con il tema dello spazio e del tempo.

La mostra:
(informazioni dall'omonimo sito web)

Direttore: Silvana Annicchiarico, cura scientifica: Giorgio Camuffo, Mario Piazza, Carlo Vinti,
progetto di allestimento: Fabio Novembre, progetto grafico: Leftloft, progetto audio: Saturnino, Sound Identity, catalogo Corraini Edizioni

Con la quinta edizione dal titolo TDM5: grafica italiana, Triennale Design Museum porta avanti il suo percorso di promozione e valorizzazione della creatività italiana, estendendo la ricerca a una storia che è sempre stata considerata minore e ancillare, per restituirle la giusta autonomia.
Dopo le prime ricognizioni dedicate dal museo alla grafica contemporanea (The New Italian Design, Spaghetti grafica e Graphic Design Worlds) la scelta di dedicare una edizione alla grafica italiana, alla comunicazione visiva e alla loro storia è un passo importante per arricchire e completare il percorso nel design italiano intrapreso dal Triennale Design Museum.






TDM5: grafica italiana rappresenta un’opportunità per presentare vicende, figure, fenomeni che hanno accompagnato e sostenuto gli sviluppi culturali, sociali, economici e politici del nostro paese, che rimangono ancora relativamente poco conosciuti, nella loro ricchezza, al di fuori delle comunità specializzate.
Un’occasione per contribuire, collegando passato e presente, a una maggiore coscienza critica rispetto a vecchi e nuovi prodotti e strumenti della cultura visiva che appartengono ormai diffusamente alla nostra vita quotidiana.





Partendo dalle premesse storiche, dalle radici culturali e dai momenti-chiave del graphic design italiano, il percorso espositivo si articola per tipologie di artefatti, andando a configurare, una sorta di tassonomia, che va dalla scrittura ai progetti che si relazionano con il tema dello spazio e del tempo.




Max Huber, Manifesto "la Rinascente", 1950 (Archivio Max Huber, Novazzano Svizzera)


Dopo aver risposto alla domanda “Che Cosa è il Design Italiano?” con Le Sette Ossessioni del Design Italiano, Serie Fuori Serie, Quali cose siamo e Le fabbriche dei sogni, Triennale Design Museum, il primo museo del design italiano, conferma la sua natura dinamica, in grado di rinnovarsi continuamente e di offrire al visitatore percorsi inediti e diversificati. Un museo emozionale e coinvolgente. 





Un organismo vivo e mutante, capace ogni anno, attraverso la sua innovativa formula, di interrogarsi senza dare risposte precostituite.

Da quando esiste il Museo del Design pensiamo che una parte almeno del Paese Italia si sia svecchiato, mettendosi al passo con le migliori qualità apprezzabili all'estero. L'elemento-museo è una cartina di tornasole, capace di essere il polso dell'attività italiana più importante, il suo turismo e le politiche ad esso correlate. In alcuni musei italiani, anche del Nord del Paese, si respira aria ammuffita, mentre in altre realtà, al contrario, si inspira aria nuova. Tra queste certamente c'è il Museo del Design di Triennale Milano, che, sia pure con la consueta scarsità di risorse, riesce a rinnovarsi in immagine, in programmi, in allestimenti, in curatele. In ogni sua edizione abbiamo scoperto cose nuove, abbiamo imparato qualcosa, ci siamo divertiti acculturandoci. La freschezza della sua impostazione si legge anche in quest'ultima edizione, e lasci ben sperare per il suo prosieguo. Noi samo tra i più convinti sostenitori della sua esistenza, promuovendone, per quanto siamo capaci di fare, le iniziative. Esso è inoltre un ottimo veicolo per lo sviluppo turistico della città. La Triennale tutta svolge analogo compito.

Catalogo non proprio economico ma bello e completissimo. Un volume da non mancare per avere sempre a disposizione a casa propria tutti i nomi degli autori, molte delle loro opere, didascalie e commenti utili, storici documenti ben stampati e "graficamente" ben organizzati e ben selezionati.

Il Museo del Design (Quinta edizione) e la sua mostra sul Graphic Design stanno per terminare. Sono tuttora visitabili presso il palazzo della Triennale di Milano. La chiusura è prevista per il 24 febbraio 2013.

Enrico Mercatali
Milano, 26 aprile 2012
(aggiornamento 22 febbraio 2013)



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