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20 April 2012

Dalla Svizzera a Venezia e Trieste, via acqua, transitando da Milano






Lago Maggiore,  Idrovie  e Navigli
permetteranno di raggiungere la Serenissima dalle Alpi svizzere, attraversando Milano, a bordo di soli natanti

di  Enrico Mercatali



Finalmente l'idrovia Locarno-Milano-Venezia è stata approvata dalla Comunità Europea, con tanto di relativi finanziamenti, così da rendere ancor più prossima la sua realizzazione.
Contemporaneamente già si avviano i piani per riaprire gli storici corsi d'acqua e le sue chiuse nel centro di Milano. 
Un sistema integrato di vie d'acqua che cambierà molte cose nel panorama socio-economico, turistico e culturale italiano






"MILANO - Credete sia impossibile partendo da Locarno, nella Svizzera italiana, arrivare in barca a Venezia? A riportare le “autostrade d’acqua” agli antichi fasti sarà la quarta “Discesa in barca per il recupero dell’idrovia Locarno-Milano-Venezia-Trieste”, organizzata dall’Associazione Amici dei Navigli di Milano e dall’Associazione Motonautica Venezia. Un viaggio che, percorrendo il lago Maggiore, il fiume Ticino, il Canale Industriale, i Navigli, il fiume Po e la Laguna Veneta, cercherà di far rivivere l’antichissimo collegamento fluviale del Nord Italia, che si rilancia nel futuro quale "modernissimo" modo per andare dalle Alpi alla laguna veneziana via acqua.
A bordo di sei imbarcazioni a Gpl, l’equipaggio si fermerà nei principali porti fluviali, per incontri culturali ed enogastronomici."






Così la notizia è stata data da "La Stampa" il giorno venerdì 12 agosto del 2011. Quale allora il progetto che vi sta dietro, quali le prospettive vere per un futuro assetto dell'Idrovia del Nord Italia capace di dare vita a nuovo turismo, e forse anche a nuove modalità di collegamenti commerciali per le merci povere e pesanti?








Il parere positivo della Comunità Europea all'opera, acquisito lo scorso mese, è già di per sè un grande passo avanti nella realizzazione di questo sogno.
Ricordo che fin da quando frequentavo i corsi del prof Lucio Stellario d'Angiolini alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, negli anni tra il 1965 e il 1970, l'opera, sia pure con talune piccole varianti oggi presentata, era già nelle intenzioni propositive dettate dalla lungimiranza urbanistica di quella "palestra educativa".

Oggi essa sembra che stia per diventare realtà, finalmente, attraverso l'impegno profuso dai tanti che in quel progetto hanno creduto. Infatti è di poche settimane fa l'annuncio del Vicepresidente della Provincia di Novara, Luca Bona, circa il recepimento della prima fase del progetto da parte delle autorità preposte al suo finanziamento. "Siamo arrivati verso la fase finale, il traguardo è vicino", le sue parole. 

Trattasi di realizzare, in particolare, per quanto attiene la parte delle opere che riguardano la Provincia di Novara, un porto di interscambio nel Comune di Arona, il cui costo si aggira attorno ai 500 mila euro. Il programma prevede che, ottenuto il finanziamento, l'opera abbia inizio immediatamente, così da essere terminata entro due anni, così da essere già impiegata in vista dell'Expò.






Si tratta di realizzare un pontile capace di due distinti attracchi, uno per i mezzi adatti alla velocità sostenuta sulle acque del lago, l'altro per i mezzi adatti al trasporto sulle acque dell'Idrovia vera e propria.
Con quest'opera Arona acquisirebbe uno status particolare derivante dal diventare stazione dell'inevitabile interscambio tra le due diverse modalità di trasporto, uno status che saprebbe fare di essa una più importante località turistica di quanto non sia oggi, potenzialmente capace di attrarre flussi più ampi di turismo internazionale, tendenza che, tra l'altro, è già in atto per le numerose altre iniziative piemontesi che, ai diversi livelli e nelle diverse condizioni, ad oggi si sono sapute realizzare.







La Lega Navale di di Arona, nella sua qualità di Ente dotato di grande esperienza di navigazione lacustre, ha già contribuito alla stesura del progetto. Dice Bona: "Si è creata tra noi (tra noi della lega ed i progettisti dell'Idrovia, n.d.r) una stretta collaborazione e una sinergia positiva". Dice  il vicepresidente della lega Navale aronese:, Giuseppe Liberati: "Quando il progetto era all'esame, abbiamo fermamente sconsigliato l'opera all'ex porto Velati, ovvero verso la passeggata bassa del Lungolago Marconi. Incompatibili il moto ondoso e il vento. Lì i lavori sarebbero costati troppo". Il presidente della Lega Navale Luca Padovani dice: "La soluzione infine adottata è certamente quella ottimale: i turisti in fase di interscambio si trovano a 150 metri dalla Stazione ferroviaria. Così ogni genere di spostamento è reso più agevole".






L’idrovia, un tempo fondamentale motore economico, oggi è interrotta in molti punti da sbarramenti e dislivelli. In questi casi le barche saranno alzate da gru e trasportate da camion. Il 17 e il 18 aprile faranno tappa a Milano, dove settanta fortunati potranno fare un giro turistico sui Navigli. Sempre a Milano, avrà luogo un incontro tra le ballottine” - storiche imbarcazioni veneziane - e le barche moderne utilizzate per la discesa. Milano antico porto “In vista dell’Expo, vorremmo accelerare progetti e opere per poter ridare a Milano il ruolo di principale porto interno del Mediterraneo”.







Questo è il sogno di Empio Malara, presidente dell’Associazione Amici dei Navigli. Poi, passando attraverso i Navigli, il fiume Po e la laguna veneta, le imbarcazioni, dopo aver toccato il porto di Trieste, arriveranno a Venezia il 26 aprile. Il viaggio è un grande progetto alla riscoperta di un modo di muoversi (e di trasportare merci) a basso impatto ambientale. In tutto 820 chilometri tra acqua, cultura e natura. 






Il percorso tra Locarno, Milano e Venezia è un'opera complessa. la regione Lombardia sta ora concentrandosi sul superamento delle dighe del "Panperduto" (http://www.360cities.net/image/dighe-del-panperduto#317.50,10.50,60.0), e il Piemonte sulla chiusa per il superamento della diga di "Porto della Torre"(http://www.progettodighe.it/gallery/thumbnails.php?album=478).







Il percorso da Locarno a Venezia, passante per Milano, è lungo 540 chilometri. L'obbiettivo del progetto, e degli Stati e delle Regioni interessate, è ambizioso: entro il 2015, data dell'Expò di Milano, sarà collegata la Svizzera all'Adriatico passando per il Novarese e per il capoluogo lombardo. Il progetto interessa 2 nazioni, 4 regioni, 12 province e 171 comuni.
Nel frattempo è stato presentato a Milano in due distinte circostanze istituzionali il progetto di riapertura dei Navigli milanesi (del quale si parla in un altro nostro articolodi Taccuini Internazionali (http://taccuinodicasabella.blogspot.it/2012/03/la-milano-del-futuro-riavra-i-navigli-e.html), che prevede di integrarsi all'intero sistema di navigazione della Pianuta Padana proprio presso la Darsena di Porta Ticinese. Sarà questa una eccellente occasione per il turismo nazionale ed internazionale di giungere o partire dal capoluogo lombardo per le mete più lontane, della Svizzera a Nord Ovest, e dell'Adriatico ad Est, oppure di visitare il centro di Milano per chi è in transito dai laghi o dal mare. Un suggestivo futuro tutto ciò spalanca alla "resa dei conti" dell'Italia, e della sua fragile economia, nel bilancio della sua indistria più importante, che è divenuta oggi quella turistica.






Aggiorniamo l'articolo con le seguenti notizie:

E' apparso sul quotidiano La Stampa un articolo di Chiara Fabrizi dal titolo, un po' ambizioso, "L'autostrada sull'acqua dal Ticino all'Adriatico - L'idrovia Locarno - Venezia sarà recuperata per i turisti", che qui pubblichiamo:




Rimandiamo anche all'articolo di Taccuini Internazionali: http://taccuinodicasabella.blogspot.it/2012/03/la-milano-del-futuro-riavra-i-navigli-e.html, per analogia d'argomento.


Lesa,  24 agosto 2011
Rititolato ed aggiornato il 20 aprile 2012
Enrico Mercatali

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