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16 March 2015

Tamara "intima e segreta", icona Deco. A Torino (Palazzo Chiablese) 100 opere di Tamara de Lempicka.






Tamara
"intima e segreta"




Tamara de Lempicka, icona Deco
in mostra a Torino, Palazzo Chiablese



Molto di Tamara de Lempicka rimane a tutt'oggi oscuro. Perfino il suo Paese di nascita è tutt'oggi in discussione tra i biografi, perchè se l'ufficialità ancora la vuole polacca, qualcuno già azzarda, secondo una recente serie di scoperte, che sia nata in Russia. Certo è che ebbe vita assai travagliata proprio per il suo carattere incostante, improntato ad una personalità spiccatamente passionale, indipendente e soprattutto tendenzialmente trasgressiva. 





La sua arte, quella parte di Tamara che la rese più famosa, non tutto dice di lei, poichè alla pittura ella giunse tardi, forse per cercare una più intima essenza di sè e per placare il suo animo, dopo essere giunta al divorzio dal primo marito, Tadeusz Lempicki. Prima fu già famosa ed onnipresente sui rotocalchi parigini che ne seguivano l'animata e frizzante vitalità nei salotti più in vista, tra intellettuali ed artisti, tra fotografi, cineasti e letterati. In questo ambiente Tamara già si ritagliava uno spazio che la vedeva icona bohèmienne e personaggio eclettico, al centro della mondanità anni Venti, illustratrice e creatrice di moda per le più prestigiose riviste del mondo di allora. La sua stessa immagine, seducente e trasgressiva, veniva fotografata in abiti eccentrici,  cappellini e gioielli che ne facessero risaltare il corpo in pose sensuali.



 


Fu con la pittura però che il suo mondo di forme andava esprimendosi nel modo più compiuto, ispirata da una visione scultorea del nudo femminile ed alla sua prorompente sensualità. La sua  dichiarata bisessualità fece scandalo sui giornali dell'epoca che non mancavano di documentarne le tappe, le mostre, la vita mondana, le acclamazioni, gli amori, la vita attorno al mondo, Parigi, New York, Hollywoos, il cinema, il divorzio. E noi possiamo dire che non ha ancora terminato, la sua arte, di dare scandalo, seguendo le cronache di oggi.
La mostra di palazzo Chiablese, per la curatela di Gioia Mori, si propone di indagare e approfondire proprio questa dimensione più privata, di Tamara de Lempicka, "intima e segreta", come annuncia il sottotitolo, proponendosi in sezioni peculiari nella vita dell'artista: I mondi di Tamara, Natura morta, Devozione, Ritratti, Nudo, Moda.



 
I mondi di Tamara sono l’Europa e l’America, e la mostra vi esplora, attraverso dipinti e fotografie, le sue numerose case ed quadri che ne riproducevano gli interni.
La natura morta è stato il primo genere cui l'artista si è dedicata, ed in tale sezione vi sono appunto i quadri giovanili.
La terza sezione, dedicata alla piuttura devozionale, mostra un lato meno noto ma ugualmente importante nello scandagliare la personalità ambigua e ambivalente di Tamara, donna dalla natura trasgressiva ma insospettabilmente attratta dalla tematica religiosa.
La ritrattistica, tema dominante della sua pittura, venne ispirata, cos' propone la curatrice, da un acquerello di Hayez, messo a confronto con numerosi studi fatti dall'artista sull'arte antica. Vi si espongono ritratti dedicati alle “amazones”, ovvero alle amiche lesbiche, e confrontati con fotografie di Brassai. Altri ritratti sono dedicati all’amica Ira Perrot, tra i quali il famosissimo "Ritratto d’Ira Perrot con calle" ed i ritratti dedicati ai più piccoli, ed in particolare alla figlia Kizette.


 


La sezione dedicata al nudo propone una tavola della metà del Cinquecento fiorentino quale probabile riferimento per alcune opere dell'artista. E' questa la sezione più indagata ed interessante:  molti disegni sono confrontati con fotografie di Albin-Guillot e Brassai che mostrano quanto la Lempicka si ispirasse agli ambienti da studio fotografico, ed ai relativi sistemi di illuminazione capaci di dare forza e intensità alle forme dei corpi.
Il rapporto della Lempicka con la moda viene indagato nell'ultima sezione: vi sono esposti, dal 1921 al 1950, diversi dipinti, disegni e fotografie scattate all'artista dai massimi fotografi dell’epoca, Maywald, d’Ora, Joffé.

Due poco conosciuti filmati d'epoca possono essere visti infine nella mostra, che riprendono Tamara de Lempicka all'interno degli ambienti ove si svolgono due sue mostre.


La mostra apre il 19 marzo e termina il 30 agosto 2015

Enrico Mercatali
Torino, 19 marzo 2015

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