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17 January 2015

Elogio della informazione cartacea, ovvero la bella avventura di un edicolante milanese






Elogio della informazione cartacea


ovvero la straordinaria avventura
di un edicolante milanese



Sopra al titolo: Bella foto di Walter Vogel con edicola di giornali all'interno del centro storico di Genova, negli anni '60.
Sotto al titolo: Atrio di ingresso del New York Times Building, disegnato da Renzo Piano e completato nel 2013, con alle pareti l'installazione degli artisti Ben Rubin e Mark Hansen intitolata "Moveable Type" i cui 560 piccoli display digitali processano, continuamente i cambiamenti di contenuto del giornale appena arrivati in redazione e destinati all'ultima edizione digitale. Chi cerca a new York, di questo giornale, invece, una edizione cartacea, semplicemente se la deve scordare: se c'è, essa è talmente limitata da sembrare inesistente.


C'è una cosa che fa diverse le gradi città italiane e quelle americane: nelle prime pullulano ancora, agli angoli delle strade, le grandi edicole nelle quali si vendono quotidiani e riviste, mentre nelle seconde non si trova più un giornale neppure pagandolo più caro del prezzo di copertina.
La cosa che più mi ha deluso e stupito, l'ultima volta che sono giunto a New York, è stata proprio l'inesistenza dei giornalai, e l'impossibilità di trovare il mio caro quotidiano disponibile a ancora caldo di stampa ogni mattina. Abituato come sono ad avere in mano, durante la colazione del mattino, quel plico di pagine da sfogliare, e da conservare per una più attenta lettura pomeridiana o serale, non ho gradito affatto quello che, in un primo momento, mi era sembrato a New York un calo di civiltà, ma che, in un secondo momento, andavo classificando come un inevitabile effetto dell'era informatica, ad uno stadio assai più avanzato di quello ancora in atto nel nostro paese, anzi, nella nostra europa.



Una immagine dell'edicola di Largo Treves a Milano (ripresa pochi giorni fa e tratta dal giornale "La Repubblica") di proprietà del Sig. Fabrizio Prestinari, qui sotto nella foto, la cui moglie è al centro della fotografia qui sopra riportata. Sotto ancora l'edicola al centro della piazza, in una delle zone centrali della città, all'interno del quartiere di Brera. La sua collocazione in questa zona, abitata da volti noti della cultura, della moda e dello spettacolo, oltre alla particolarissima bravura del suo titolare, ha fatto la fortuna dell'attività, portandola, specie attorno all'anno 2000, ad offrire un servizio, agli abitanti del quartiere e all'intera città, di altissimo livello qualitativo.  
 
Sono convinto che sia ancora una fortuna poter usufruire, ad un livello di così ampia diffusione, di servizi informativi basati sulla carta stampata, così come avviene nella vecchia europa, anche se incominciano a vedersi i segni d'una crisi sopravanzante che rende sempre più difficile ed economicamente insostenibile tale stato, data la concorrenza spietata che la diffusione delle informazioni su base informatica sta compiendo in modo sempre più feroce. Ma a Milano, per esempio, il negozio di Rizzoli, presente in Galleria a pochi passi dal Duomo, è tuttora vivo e vegeto, anzi reduce da una operazione di completo restyling. Feltrinelli sta costruendo la sua nuova mega-sede a Porta Volta, su disegno di Herzog e De Meuron, nella quale continueranno ed essere presenti, oltre a tutti i profili informatici, anche quelli cartacei. Ma, più ancora di Rizzoli e Feltrinelli, voglio ricordare qui l'avventura dell'edicolante Fabrizio Prestinari che gestisce a Milano, dal 1990 in largo Treves, la sua straordinaria, fornitissima e aggiornatissima edicola.



Qui sopra ancora delle immagini dell'edicola di Largo Treves, a Milano, nel cuore del quartiere di Brera, ed una foto del suo titolare Fabrizio Prestinari, con la moglie.

Ricordo la sua simpatia ed anche la sua disponibilità all'ascolto degli interessi della clientela, quando io stesso ero suo cliente, e passavo da lui tutte le mattine, o alla sera prima di rincasare, per i quotidiani, ma soprattutto per le riviste di architettura e design, che non mancavano mai sui suoi stenders, comprese le edizioni di più difficile reperibilità, provenienti dai più diversi paesi del mondo. Io avevo la fortuna di abitare a due passi dalla sua edicola, che, a partire dall'anno della sua apertura, faceva ogni anno passi da gigante per ampliarsi e specializzarsi. Alla grande bravura commerciale e sensibilità umana del suo titolare doveva aggiungersi proprio la qualità di quella che io vivevo e sentyivo come la zona più bella della città. E non a caso in essa vi abitavano o lavoravano alcuni tra i più noti volti della cultura, dell'editoria, dell'arte e della moda. Clienti dell'edicola di largo Treves erano Ornella Vanoni, che vi abitava proprio di fronte, Giorgio Armani, Oriana Fallaci, Aldo Cibic, i Missoni, Ettore Mo, Matteo Thun, Antonio Citterio, gae Aulenti, Carolina di Monaco, Mariangela Melato, Paolo Mieli, tutta gente che certo di riviste e giornali si riempiva la casa.




Le foto qui sopra sono state scattate alla storica sede della libreria Rizzoli di New York al 1133 North Broadway (ingresso esterno ad interno al piano mezzanino), nota fino al 2014, anno della sua chiusura, come uno dei luoghi più sofisticati della città per i fans dell'editoria, gli amanti dei libri e di giornali e riviste. In essa si potevano trovare, esattamente come nell'edicola milanese di Prestinari, anche tutta la stampa quotidiana, settimanale e mensile del mondo. Grande perdita la sua chiusura!


Nonostante la crisi e la fatica che questo lavoro comporta (ad esempio quella d'alzarsi alle 4,30 ogni mattina) questo edicolante milanese è intenzionato a non mollare, a far continuare la sua attività in modi nuovi, più creativi e sempre diversi, così che soprattutto i giovani, parte assai difficile della sua clientela, possano ogni tanto lasciare la lettura sul web e lasciarsi attrarre dai prodotti sempre più fascinosi della carta stampata. Anch'io, come lui, sento una speciale attrazione per questo modo di continuare a leggere la stampa periodica, e avverto in me una istintiva avversione per la lettura in rete. Ricordando quel vuoto che ho sentito attorno a me nella città di New York l'ultima volta che vi sono stato e la bella epopea che vedeva le sue strade colme di "strilloni" che distribuivano le ultime notizie a passanti e automobilisti, non posso che auspicare che da noi invece regga l'immagine di una città cosparsa di libri e riviste ad ogni angolo delle sue strade, ove sui mezzi di trasporto i suoi cittadini brandiscano libri e riviste, qua e là, tra cellulari e tablets.
Che bello era stato trovare Eataly, l'anno scorso nella Grande Mela, in Madison Square, presso i cui ingressi si distribuivano gratuitamente copie fresche di stampa del quotidiano italiano "la Repubblica": cibo per il nostro palato!



Enrico Mercatali
Lesa (Lago Maggiore), 17 gennaio 2015

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