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22 October 2013

IRASCIBILI COME POLLOCK - 1950 - A New York un gruppo di giovani artisti contesta le scelte accademiche del Metropolitan Museum, conquistando le vette della notorietà - Con l'avvio del "mito americano" l'Europa perde il suo primato artistico.





J  A  C  K  S  O  N        P   O   L   L   O   C   K

 e   g l i   I r a s c i b i l i



Maggio 1950. Al Metropolitan Museum di New York si sta organizzando la più grande mostra sull'arte contemporanea americana che mai sino ad allora sia stata fatta. Poichè i curatori di quella mostra, ancorati al filone accademico tradizionale, hanno manifestato l'intenzione di escludere dall'elenco degli invitati molti dei nomi che già si erano distinti per essere portatori d'una nuova ventata d'ossigeno nella sfera dei nuovi linguaggi pittorici, vi fu, da parte di questi ultimi, una pronta, inaspettata e decisiva reazione. Il folto gruppo di questi pittori, già riunitisi sutto l'insegna dell'Action Painting", è quello ritratto in questa famosa fotografia, scattata nel 1950 da Nina Leen. Tra i tanti, proprio al centro, è Jackson Pollock, già resosi famoso per qualche intervista sui rotocalchi e per l'irruenza della sua pittura, totalmente fuori dagli schemi allora in voga. Ma assieme a lui vi sono tutti i più bei nomi della pittura americana che, di lì a poco, avrebbe fatto molto parlare i giornali, i critici d'arte, il milieu della cultura artistica prima americana e poi mondiale: vi si riconoscono Willelm de Kooning, Mark Rothko, Robert Motherwell, Barnet Newman, Adolf Gottlieb, William Baziotes, Bradley Walker Tomlin, Jimmy Ernst, Jamer Brooks, Ad Reinhardt, Richard Pousette-Dart, Theodoros Stamos, Clyfford Still, e, unica donna, Edda Sterne. Essi inviarono, dopo aver saputo della loro esclusione dalla mostra, una lettera di protesta al Direttore del Metropolitan Museum of Art, che fu riportata dal quotidiano New York Times, e poi dall' Herald Tribune, che coniò nell'occasione il termine che poi li accompagnò per sempre: gli "Irascibili".



LA SCUOLA DI NEW YORK


La prima avventura americana nella modernità
apre  la  strada,  con  l'Espressionismo Astratto,
al primato americano sulle avanguardie europee



Il "Mito Americano" viene diffuso in Europa dai nuovi volti del cinema, della letteratura, della canzone, del jazz, dell'arte. Nella serie di fotografie qui sopra riportate appaiono nomi di cantanti, musicisti e letterati che maggiormente vennero associati, nella pubblicistica di allora, alle interviste rilasciate dagli artisti dell'Action Painting, ed agli articoli che su di loro venivanno scritti e che riempivano le pagine di cronaca o specialistiche: sono i nomi dell'arte, della cultura letteraria e musicale, del cinema che, per molti versi ridondano degli stessi accenti di vera novità, di protesta, di voglia di cambiamento che, nel clima d'una america che stava superando lo shock della guerra per avviarsi nella nuova grande avventura del suo rapprersentarsi,  si andava rapidamente formando e diffondendo. Riconosciamo dall'alto James Dean (sul set del film East of Eden del 1954), la copertina dell'LP 33 giri che lanciò Elvis Presley, pubblicato da RCA Victor nel 1956,  la copertina della prima edizione del libro "Il giovane Holden" di J.D. Salinger, pubblicata nel 1951, la copertina del disco LP 33 giri che lanciò Miles Davis, pubblicato per Columbia nel 1959, ed una foto degli scrittori americani Jack Kerouac e Lew Welch, mentre lavorano all'opera "This is a Poem" di Albert Saijo, Lew Welch e Jack Kerouac, più noto come "Trip Trap", e Gloria Schoffel, scattata da Fred W. McDarrah nel 1959.




In queste foto vediamo J. Pollock all'opera nel suo studio, mentre dipinge, come è suo uso, una grande tela appoggiata sul pavimento, ed altre sue famose opere. Le sue celebri scolature di colore lo hanno reso, quasi subito, uno dei più noti artisti d'America e lo hanno posto al centro dell'arte contempotranea, non solo americana, ma di tutto il mondo occidentale, nonchè dell'interesse dei maggiori musei, che lo consacrarono come colui che aveva dato viva forma ad una estetica nuova nel panorama dei nuovi linguaggi delle arti visive. La tela che abbiamo riportato subito sotto a quella che lo ritrae mentre dipinge è la sua più nota e pubblicata, la "Number 27", firmata in basso a destra, esposta ora a Milano (olio, smalto e pittura d'alluminio, 1950, cm 124,6 x 269,4).

(bozza d'articolo in fieri)

Enrico Mercatali
Milano, 22 ottobre 2013


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