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25 October 2010

Distretto dei laghi e design d'eccellenza

BBPR (Belgioioso, Banfi, Peressuti, Rogers): La Torre Velasca a Milano (1956-1958), alta 108 metri, nella quale vi si vedono ben distinte le parti ad uffici, quelle basse, da quelle residenziali, le alte. Qui sopra: la maniglia utilizzata per tutte le porte della torre, disegnata dagli stessi autori, e prodotta da Olivari, di Borgomanero, tutt'ora in catalogo

Distretto dei Laghi e design d'eccellenza


Il design italiano, soprattutto quello che più ha acquisito fama internazionale, deve assai a quanto proviene dalle fabbriche localizzate tra i laghi d'Orta e Maggiore.




 La caffettiera che Aldo Rossi ha disegnato per Alessi in tre versioni dimensionali, in alluminio e malamina, trae la sua iconica forma dalla cupola veneziana della "Salute", opera di baldassarre Longhena, qui nella foto, con antistante la chiatta che trasporta il "Teatro del Mondo", che Aldo Rossi realizzò per la Biennale Architettura del 1979


E' in quel territorio infatti, particolarmente, che la cultura locale del saper fare italiano ha assunto nel tempo dimensioni industriali internazionalmente note, anche e soprattutto attraverso la tradizione del moderno che più qui che altrove ha saputo trovare terreno fertile, la quale a sua volta è figlia d'una cultura che sa quanto conti il saper abbinare le capacità artigianali alle potenzialità dell'industria, nell'ambito d'un binomio inscindibile che è stato definito come "territorio del design".




Il vassoio che Bob Venturi ha disegnato per Alessi si ispira a Piazza Campidoglio in Roma, opera di Michelangelo. Qui nella foto con altri prodotti da lui stesso disegnati, sempre per Alessi,  in serie limitata. Negli stessi anni il grande innovatore dell'architettura, autore tra l'altro di "Architecture, complexity and contraddiction" che aprì la strada al postomodernismo architettonico, ha realizzato a Philadelphia (USA), questo ironico giardino pubblico


Proprio nell'ambito di questa piccola porzione di territorio piemontese interlacustre, esso ha preso vita nell'immediato dopoguerra ed ha sviluppato sino a noi le proprie radici, equidistante dalle valli montane dell'Ossola e del Rosa dalle citta pedemontane di Novara e Vercelli,  così come equidistante anche dai centri nevralgici del trasporto mitteleuropeo (Brennero, Gottardo, Bianco) e dalle grandi città del Nord Italia, Milano Torino e Genova, ed equidistante infine dai grandi aeroporti europei di Malpensa e Zurigo, che sanno collegarlo alle altre culture dell'intero mondo. Ad opera di pochi ma lungimiranti creatori, tali saperi si sono via via specializzati nella produzione dell'oggetto casalingo e nella creazione d'una idea di esso che trascendesse la pura funzione per acquisire più ampi significati simbolici. Michael Graves, notissimo architetto statunitense noto fra l'altro quale componente dei New York Five, ha disegnato per Alessi questo set per pepe-sale.


Grandi marchi industriali come Lagostina, Bialetti, Alessi, Olivari e numerosi altri sono divenuti nel tempo icone stesse di ciò che nelle case di tutti oggi appare come naturale, ovvio, e quasi scontato, di azioni quotidiane del fare casalingo, come quello di fare il caffè, aprire una porta, tagliare il pane, bollire l'acqua, ecc.Per Alessi (Omegna 1921) grandi firme del design mondiale ne hanno disegnato i prodotti ormai riconoscibili e ritrovabili ovunque nel mondo: Aldo Rossi, Alessandro Mendini, Richard Sapper, Ettore Sottsas, Michel Graves, Enzo Mari, Philip Stark, Robert Venturi, per non citarne che alcuni.

 Michael Graves, Humana Building a Louisville (Kentucky)


Che non sia più la forma a seguire la funzione, o che non sia più del tutto quest'ultima a seguire la prima, ovvero quale sia esattamente il predominio delle due sull'altra è divenuta nel tempo un dilemma tanto irrisolvibile quanto un inutile gioco, e tant'è stabilire che l'esatto equilibrio tra loro stia nel baricentro di tali sfere di pensiero e di ricerca. Ed allora oggi ci si pone la questione di quanta parte abbia la ricerca oggi di tale baricentro qualora si debba stabilire come muovere nella direzione del rinnovamento di questo settore nevralgico della produzione italiana, ovvero di interpretare al meglio i gusti del pubblico dei potenziali compratori di tale genere di merce.

 Alessandro Mendini, i cavatappi di Alessi


L'intuito sicuro e le capacità spiccate prima di Giovanni e di Carlo, e poi di Alberto Alessi, il fondatore e poi suo figlio e quindi il nipote della famiglia di industriali omegnesi del settore casalingo, hanno dato avvio al settore più vivo della tradizionale lavorazione dell'acciaio in tale ambito geografico, per portarlo, all'inizio del secondo millennio, alla più vasta distribuzione mondiale attraverso l'affidamento delle responsabilità direttive ed artistiche alle più note personalità internazionali dell'architettura e del design.


 Alessandro Mendini, Art Director Alessi, dominus dell'innovazione Alessi coniugata attraverso l'apporto delle più grandi firme mondiali dell'architettura, è anche autore del Museo di Groningen (Olanda), qui nella foto.


Nascono così oggetti capaci di affidare alla tradizionale funzione un'aura di grande rilevanza iconica, come nella famose caffettire di Aldo Rossi, i cui coperchi, diventano altrettante maquette della cupola veneziana della Salute, di Baldassarre Longhena, o del Teatro del Mondo, che lo stesso autore aveva realizzato in laguna qualche anno prima, evocando forme e modi della teatralità shachespeariana.In questo filone si innestano le giocose forme dei bollitori di Richard Sapper e di Michel Graves, semisferico il primo e conico il secondo, già presaghi delle sempre più ludiche forme future, fatte per rendere allegra, e possibilmente spensierata l'atmosfera domestica d'ogni cittadino del mondo.

Alessandro Mendini, Forum Di Omegna (VCO), sede tra l'altro di un piccolo Museo del Design con prodotti Alessi


Quindi, giocando tra riferimenti colti e di scherzosi aforismi, si dispiegano le forme più disparate per ammiccare tra ilo serio e il faceto. Bob Venturi disegna un vassoio bicromatico d'acciaio con i decori della michelangiolesca piazza capitolina, mentre Stefano Giovannoni azzarda a chiamare "merdolino" lo spazzolino del water, al quale imprime la forma di un vaso da fiori contenente una verde piantina. E così, un poco alla volta tutto diventa leggiadria e spensieratezza: il cestino del pane con le stilizzate figurine di bambini e bambine, le formaggiere diventano transatlantici con vistosi fumaioli, il cavatappi diventa una spiritosa figurina femminile e lo spremiagrumi un terribile androide-ragno.



Oliera e formaggiera disegnate da Ettore Sottsas per Alessi


Quest'ultimo, nato dalla matita di Philip Stark, è tuttora uno degli oggetti casalinghi più venduti al mond, e fa il paio con la ancor più famosa e tradizionale caffettiera Bialetti, nata nell'anno 1933 per la geniale intuizione di Alfonso Bialetti, industriale dell'alluminio, in forme ancora un po' decò a pianta esagonale. In seguito vi è stato aggiunto, come marchio, l'omino stilizzato coi baffoni, nato dalla matita di Paul Campani negli anni '50, che altro non è che l'effige del suo autore Renato Bialetti, figlio del fondatore dell'azienda (Crusinallo, Omegna 1919), che a tutt'oggi, ultraottantenne, può essere incontrato ai tavolini del Gigi Bar in Stresa. Oggi il 90% delle famiglie italiane possiede una caffettiera Bialetti. Ma oggi anche l'azienda originaria ha dovuto chiudere i battenti per la gravissima crisi che fin dagli anni 70 aveva iniziato a farsi avvertire, e che, dopo diverse vicissitudini ha portato alla vendita della stessa alla Società Faema e poi a gruppi esteri.

Ettore Sottsas, villa privata Holabuenaga, Maui, Haway, 1989-97


Ancora più antica l'azienda Lagostina (Omegna 1901) avvia le proprie produzioni nell'ambito degli articoli in acciao per la cucina, le sue famose posaterie ed il pentolame (ancora oggi esposto al MOMA di New York il famoso pentolame "Casa mia" in accio inox del 1934. Nel 1956 la sua prima pentola a pressione, realizzata in acciaio 18/10 di altissima qualità, viene esportata in ottanta paesi del mondo, facendo assurgere la sua azienda produttrice a leader mondiale indiscusso. Dagli anni settanta in poi la produzione vi viene diversificata in ragione d'un mercato sempre più esigente e concorrenziale portando l'azienda verso scelte basate fondamentalmente su criteri funzionalisti, da cui emerge tra tutti la famosa "Pastaiola", primo set squisitamente italiano, dedicato per intero alla cottura della pasta.



 Philippe Starck ha disegnato questo spremiagrumi per Alessi, icona di modernità, uno degli oggetti più azzeccati degli ultimi tempi, presente in quasi tutte le case d'America e d'Europa


Così come nei settori per la cucina, anche Olivari (Borgomanero 1911), leader della lavorazione dell'acciaio nell'ambito della maniglia, basa la sua fortuna su un catalogo che vanta le più grandi firme dell'architettura e del design, tra le quali ricordiamo, Luigi Caccia Dominioni, Vico Magistretti, Ignazio Gardella, Joe Colombo, Alessandro Mendini, Mercatali e Pedrizzeti, Oscar Tusquets, Marcello Nizzoli, Richard Sapper, Marcello Piacentini, B.B.P.R., Albini e Helg, Giò Ponti, ecc.


Philippe Starck ha disegnato "Motò 6.5 per Aprilia


Dobbiamo doverosamente dire che affianca queste grandi aziende del casalingo, che pur sempre fa parte della nostra regione anche se di una diversa provincia, la Sambonet di Vercelli, che manifesta però anch'essa, per questo, la grande specificità alto piemontese in tali produzioni, il cui altissimo livello in fatto di design, vi è altrettanto qui rappresentato dall'estrosa ma sobria genialità di Roberto Sambonet, che sarà oggetto d'un altro articolo che Taccuini redigerà tra breve.
Quello che maggiormente ci premeva di sottolineare, quale questione di grande rilevanza culturale, nelle note che state leggendo, è come, nelle nostre terre, dalle quali sono emerse e tutt'ora vi fanno spicco, le vocazioni di cui sopra, così profondamente ancorate alle radici mitteleuropee del Bauhaus, di gestaltica imprimitura, siano anche ancor più profondamente legate alla cultura del costruire architettura dall'alto fascino e radicamento ancestrale alla rappresentazione simbolica dell'uomo nella storia, che sa far emergere, sia pur dalle sue umili attività di agricoltore di risaie, i propri vessilli sulle alte cuspidi di raffinate quanto possenti basiliche. Ed è l'Antonelli il dominus dal cuore di pietra (vedi Sebastiano Vassalli), Alessandro Antonelli nato a Ghemme e "maestro di fabbricerie" in Novara e dintorni che, dalla pietra e dalla terra, disegna e produce capolavori frutto d'una elevatissima ambizione unita ad una altissima capacità.
E' da quella terra, come da quegli insegnamenti, che sono nati i grandi che oggi ancora producono ed esportano nel mondo le nostre icone, ed il sapere, ancorchè non più all'apice oggi delle tecnologie, ma certo ancora assai dello spirito e della creatività che vi emerge dal profondo.

Le immagini che sono state poste a corredo del testo, che si riferiscono ad oggetti della produzione del "Distretto del design", riferite ai singoli autori, riportano anche esempi di architetture riferibili alle stesse firme, a riprova che i segni sono frutto a volte, più che della pura e libera fantasia, soprattutto della riflessione profonda e della paziente interpretazione filosofica sui temi fondamentali della vita che molti di loro hanno affrontato.

Enrico Mercatali

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