PIERRE BOULEZ
Musicista e Maitre à Penser
da Biennale Musica il Leone d'Oro alla Carriera
Direttore d'orchestra originale perfino nel celebre gesto, esatto e lucido come diretta emanazione del pensiero, lontanissimo dalle convenzioni tradizionali. Strumento di efficace comunicazione del suo impianto compositivo, talvolta accusato di eccessivo cerebralismo, il suo gesto si determina quale dettame di una complessità a volte davvero alta delle sue composizioni
Il prossimo 6 ottobre 2012 verrà conferito a Pierre Boulez, in occasione della 56a Biennale Musica di Venezia, il massimo riconoscimento: il "Leone d'Oro alla Carriera". Quasi ottantenne ha dietro di sè una vita intensissima, dedicata non solo alla musica contemporanea, sua grande passione, ma alla cultura in generale, quale espressione dell'intelligenza umana e della vita. Attraverso la musica, vissuta come compositore e direttore d'orchestra, egli ha reso omaggio all'incontro tra culture e popoli, quale linguaggio universale che sà e deve sempre evolversi secondo le esigenze di una comunicazione totale, fatta di comprensione e di intelligenza, di sapienza e volontà, di raffinatezza e di capacità di comprensione e adattamento. Ogni suo sforzo, non solo come musicista in senso stretto, ma anche di saggista ed organizzatore di eventi straordinari e irripetibili, è stato teso a dare forza a tali assunti, e a migliorare in ogni senso la qualità del suo fare, per comunicare la sua forte tensione in direzione di quella perfezione che pur mai si può raggiungere.
Qui sopra: in alto, un raduno dell'Ensamble Intercontemporain, presso la Cité de la Musique, e momenti delle sue prove, alla guida del Maestro Boulez o di altri giovani allievi, promesse della direzione d'orchestra. Nella foto centrale: sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai la finlandese
Susanna Mälkki (nella foto), direttore musicale dell’Ensemble
Intercontemporain, che propone anche due prime italiane: Al largo di
Magnus Lindberg, il cui finale riecheggia Verklärte Nacht di Schoenberg,
e Ringed by the Flat Horizon di George Benjamin, la cui ispirazione è
tratta dal poema modernista di T.S. Eliot The Waste Land.
Attraverso il complesso strumentale da lui formato, l'"Ensamble Intercontemporain", straordinario strumento di trasmissione delle sue idee e del principio di qualità tendente all'assoluto, egli è da decenni che faticosamente avanza nella sua ricerca approdando a risultati di estrema eccellenza. Anche a Venezia, il prossimo 6 ottobre, questo complesso si produrrà in sue composizioni.
Alcune immagini relative all'IRCAM (Institut de Recherche et de
Coordination Acoustique/Musique), istituzione creata nel 1976 a
Parigi, nell’ambito del Centre Pompidou, con lo scopo di aprire uno
spazio per la ricerca scientifica e la produzione musicale, in stretta
relazione tra loro, su mezzi informatici ed elettronici. Tra le prime
realizzazioni fu il sistema 4A (sotto la direzione del fisico italiano
G. Di Giugno). Fin dal 1974 l’Istituto è stato diretto dal suo fondatore Pierre Boulez, cui sono successi L. Bayle nel 1992, B. Stiegler nel 2002 e F. Madlener
nel 2006. Alle attività originarie di ricerca scientifica e musicale,
sostegno ai giovani compositori, attività editoriale, si sono aggiunte,
tra le altre, una mediateca (1996) e un dipartimento per la creazione
coreografica (1999). Il progetto architettonico è dell'architetto italiano Renzo Piano.
Nel 1976 fonda a Parigi, presso il Centre Pompidou, l'IRCAM, ora massima istituzione francese per la musica contemporanea, realizzando con la collaborazione dell'architetto italianao Renzo Piano, uno dei più sofisticati mezzi di produzione e di ascolto musicale, tecnologicamente avanzatissimo nel raggiungimento del meglio di ciò che in fatto sonoro possa oggi dirsi perfetto. In esso ogni nota prodotta è passsata al vaglio delle più approfondite disamine per essere resa ottimale all'ascolto, e perfetta quando riprodotta.
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