L E G G E N D E
di diavoli e santi
Questo il titolo dell'ultimo lavoro della Compagnia teatrale torinese Lilith Teatronorico, una compagnia costituita da attori giovanissimi che hanno già mostrato da qualche anno d'avere passione e talento drammaturgico, oltre ad un grande amore per il teatro, ed in particolare per quelle forme di teatro cosiddette "di strada", ovvero di quel teatro che si proclama derivante dalle tradizioni popolari più antiche.
E' da queste ultime infatti che il teatro da essi paticato trae origine, ponendosi come mezzo di trasmissione, di generazione in generazione, di storie antiche, che si attualizzano nel momento stesso in cui vengono dette, elaborate e ritrasmesse, nel mix naturale che avviene quando nelle vecchie storie si scoprono elementi che ancora oggi servono ad interpretare gli avvenimenti che maggiormente colpiscono la fantasia della gente comune.
E' da queste ultime infatti che il teatro da essi paticato trae origine, ponendosi come mezzo di trasmissione, di generazione in generazione, di storie antiche, che si attualizzano nel momento stesso in cui vengono dette, elaborate e ritrasmesse, nel mix naturale che avviene quando nelle vecchie storie si scoprono elementi che ancora oggi servono ad interpretare gli avvenimenti che maggiormente colpiscono la fantasia della gente comune.
La Compagnia innesta le sue radici nei territori che circondano il Lago Maggiore, e nelle profondità della storia che si snoda tra le sue coste e le sue isole, tra i suoi monasteri ed i centri del potere che in antico esercitavano la loro giurisdizione sulle popolazioni che vi abitavano. Trattavasi di popolazioni normalmente addette ad umili lavori, quasi sempre legati ad una conduzione agropastorale dei luoghi stessi che attorniavano le povere loro abitazioni. Tali storie erano generalmente incentrate sui temi stessi del lavoro ed erano dettate dalla misera condizione di vita, che a sua volta era condizionata dalle paure e dai timori per la mala sorte che generalmente proprio lo stato di indigenza ed ignoranza sapeva generare. Le piccole storie sono oggi giunte a noi attraverso la parola che si è tramandata di padre in figlio, madre in figlia, e gli attori, ad esse interessate per il contenuto di verità che in esse permane significativo per meglio capire le pieghe della Grande Storia, compiono la duplice azione di cercarne i passi più significativi di riproporne il senso, invitando anche il loro pubblico ad intraprendere un viaggio di scoperta, assieme a loro, guidato anche da una musica proposta dal vivo. Tutti gli spettacoli della Compagnia avvengono preferibilmente proprio all'interno dei nuclei più antichi dei paesi che circondano il Verbano, nelle strade più interne e nelle piazzette, che diventano luoghi deputati di una azione che, nel momento stesso in cui viene ricostruita, diventa nuovamente reale, dentro ad una scena che potrebbe essere quella d'altri tempi, ma che sa suscitare rinnovato e più attuale interesse nel suo pubblico.
Dicono Noemi Binda e Sonia Camerlo, che la Compagnia dirigono fin dalla sua fondazione: "Il teatro itinerante della nostra Compagnia Torinese Lilith e teatronorico, pone particolare attenzione a quei racconti popolari che rischiano di andare perduti e che costituiscono invece un grande patrimonio culturale.
Ogni leggenda offre la
possibilità di far riaffiorare importanti tracce di quello che è stato il
cammino dell' umanità; permette inoltre di
farci percepire il nostro territorio con occhi diversi, dando nuova vita a boschi,
grotte, campanili e rive.
"I luoghi del nostro quotidiano si ri-animano e si trasformano."
"Noi concepiamo il teatro come
una realtà in cui è possibile fare esperienza, una realtà a sé stante, fatta
della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni; un mondo in cui introdurre
lo spettatore per portarlo ad assaporare
la verità di un incontro
tra ciò che siamo oggi e ciò che siamo stati."
"Chi non riconosce che i luoghi hanno un'anima forse non conosce la chiromanzia dei muri; infatti c'è chi afferma che nelle loro rughe, nelle loro sbrecciature, nei loro solchi, c'è la storia, c'è l'oroscopo delle generazioni".
"E' possibile vedere le voci dei muri, leggere storie sugli intonaci slabbrati, sui palinsesti di stucchi e di calcine, che gli uomini sovrappongono alle loro dimore."
"Chi non riconosce che i luoghi hanno un'anima forse non conosce la chiromanzia dei muri; infatti c'è chi afferma che nelle loro rughe, nelle loro sbrecciature, nei loro solchi, c'è la storia, c'è l'oroscopo delle generazioni".
"E' possibile vedere le voci dei muri, leggere storie sugli intonaci slabbrati, sui palinsesti di stucchi e di calcine, che gli uomini sovrappongono alle loro dimore."
"Ogni strada è un grande libro di cui ogni facciata di casa è una pagina."
"Leggere in esse è un terribile dono perchè i muri sanno molto più di quanto non sappiano gli uomini stessi".
Ora l'anima dei luoghi, attraverso le proposte e l'azione di Lilith Teatronorico, può essere riscoperta, e magari in parte anche rivissuta nel racconto che i suoi attori vi sanno fare, nei luoghi stessi in cui essa è vissuta un tempo, e che ora ancora li abita.
La conoscenza dei luoghi magici che hanno antropizzato sin dalle origini questo tratto prealpino piemontese, fatto di fiumi e di grandi laghi, fino allo splendore della realtà che oggi tutti viviamo, può essere rivissuta anche in forme teatrali, come propone questa compagnia torinese. Essa, con la propria azione, ripercorre una drammaturgia antica fatta di cantastorie e saltimbanchi, di feste e tradizioni popolari. Essa, riuscirà certo a colmare nel tempo un vuoto di saperi, se saprà continuare sulla strada della ricerca intrapresa, sempre più affinando le proprie tecniche registiche e di recitazione, le quali già oggi, da ciò che abbiamo visto e udito, sembrano assai ben promettere per il futuro.
Segnaliamo uno spettacolo sul lungolago di Lesa (Lago Maggiore), presso l'imbarcadero, domenica 15 luglio alle ore 21,00.
La conoscenza dei luoghi magici che hanno antropizzato sin dalle origini questo tratto prealpino piemontese, fatto di fiumi e di grandi laghi, fino allo splendore della realtà che oggi tutti viviamo, può essere rivissuta anche in forme teatrali, come propone questa compagnia torinese. Essa, con la propria azione, ripercorre una drammaturgia antica fatta di cantastorie e saltimbanchi, di feste e tradizioni popolari. Essa, riuscirà certo a colmare nel tempo un vuoto di saperi, se saprà continuare sulla strada della ricerca intrapresa, sempre più affinando le proprie tecniche registiche e di recitazione, le quali già oggi, da ciò che abbiamo visto e udito, sembrano assai ben promettere per il futuro.
Segnaliamo uno spettacolo sul lungolago di Lesa (Lago Maggiore), presso l'imbarcadero, domenica 15 luglio alle ore 21,00.
Enrico Mercatali
Lesa, 12 luglio 2012
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