Sopra: Casalbeltrame, la Corte dei Nobili, ove ha sede il Museo Etnografico dedicato a "storie di terra e di fatica".
A fianco: Sotto il portico della Seconda Corte scopriamo perfino una "Topolino Amaranto" decappottabile, testimone di contiane poesie... che meglio non potevano adattarsi in un simile contesto!
Promuovere turismo nelle specificità della Bassa Novarese
CASALBELTRAME
e il Cascinale dei Nobili
Taccuini Internazionali intende aprire una propria rubrica specificamente dedicata alle Voci della Bassa. Una prima interessantissima tappa è rappresentata dalle numerose iniziative che vedono in Casalbeltrame un centro vivo di cultura, storia e arte riguardanti il duro lavoro della terra svolto dalle mondine. La volontà di dare forma a una narrazione di vicende "di terra e di fatica", attorno alle preesistenze edilizie della "grande cascina novarese" e delle sue attrezzature di lavoro, si è coagulata nel quadro delle iniziative che giovani e anziani abitanti di Casalbeltrame hanno avviato, con l'aiuto del Comune e poi di moltre altre istituzioni pubbliche, da alcuni anni attorno agli importanti lasciti del barone Luigi Guidobono Cavalchini Garofoli, proprietario terriero in Casalbeltrame, discendente da una famiglia proveniente da Nizza ed insediatasi in quell'area fin dal 1650.Oggi il ricco Museo Etnigrafico che vi è stato creato nè è il perno, con la sua nutrita raccolta di antiche attrezzature per il lavoro della terra e delle risaie, attentamente restaurate da Giovanni Albertalli, attorno a cui ruotano diverse altre iniziative: tra queste, "la Poderia", nella quale prendono vita le forme del gusto slow, e dei suoi prodotti più tipici, la parallela attività del ristorante "L'civel", che ne alimenta e ne tramanda la conoscenza, e le attivit à culturali legate all'arte e alla scultura, con le sue "botteghe", inserite entro una "quinta di chiese", ed il Premio biennale "La rana d'oro", contestuale a numerose manifestazioni appositamente realizzate nella sterminata "metafisica" piazza delle cinque chiese (dette "chiese matrioska" dato il loro susseguirsi, dalla più grande alla più piccola, in formati sempre minori).
Tra le persone che hanno interamente dato se stesse per la riuscita dell'iniziativa, ricordiamo Teresio Novella, suo principale ideatore e artefice e Cesare Locca, che ne dirige il Museo.
Nelle foto sopra: le grandi trebbiatrici e mondatrici Orsi e l'ingresso al Museo Etnografico.
Nella foto a fianco: La grande scultura al centro della Corte dei Nobili.
Nelle foto sotto: Il portico del Museo prospettante sulla seconda corte. Più in basso: la seconda Corte, ove sono state raccolte numerose antiche macchine agricole.
Pubblichiamo, di Casalbeltrame e del Museo Etnografico, alcune immagini mentre stiamo preparando un articolo che ne illustri meglio la storia, il presente ed un possibile futuro.
Seguiranno numerosi altri interventi di Taccuini Internazionali volti a definire il volto specifico del territorio della Bassa Novarese, area così ben distinta dal quella delle Colline Novaresi, a loro volta così ben distinta da quella del Basso Verbano: tre aree i cui lineamenti geografici, storici e culturali meriterebbero uguale interessamento in termini di proposta turistica.
Sopra: il falansterio al centro dell'abitato di Casalbeltrame, "detto Ricetto", la cui destinazione è ancora oggi oggetto di approfondite analisi e proposte. In esso veniva svolta, nel XVIII e XIX secolo l'attività ricettiva e di ospitalità di viaggiatori e pellegrini, che si muovevano sull'antica strada della Biandrina, tra Valsesia e Liguria, che ha fatto di Casalbeltrame centro a tal fine specializzato.Sotto: La quinta delle cinque chiese "dette matrioska", per il loro succedersi dalla più grande alla più piccola.
(Testi e Foto di Enrico Mercatali)
Vedi anche, nell'Archivio di Taccuini, l'articolo pubblicato il 16 agosto 2010, a firma di Eliana Frontini, pubblicista e artista esperta di territorio novarese, intitolato "Casalbeltrame, un miracolo di recupero architettonico".
No comments:
Post a Comment