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Sopra: Passeggiata lungolago a Viverone. La recente sistemazione sembra ben fatta, sia in termini di progetto che di realizzazione. Essa invita a godersi la calma delle acque lacustri, da un lato, e la dolcezza dei declivi coltivati ad uva di Erbaluce, dall'altro. L'assieme risulta estremamente rilassante.
Sotto: Una strana costruzione campeggia al cemtro del prato accanto ai pontili del Lungolago di Viverone: una Casa-Chiesa con meridiana, d'insolito aspetto.
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Una edicola lungo la passeggiata promuove la produzione vitivinicola locale, costituita da Erbaluce, raccolto e pronto per l'assaggio nelle cantine limitrofe (Cantina sociale di Piverone, di fronte al Lago di Viverone, Erbaluce di Caluso DOC Cantine Favaro, Passito di Erbaluce di Pastoris Massimo a Viverone, Cantina del Viale di Pianezza DOCG.
Visitiamo su invito interessato, anche se non particolarmente entusistico, di una amica novarese, il lago di Viverone, dopo lungo tempo trascorso in attesa di una giornata che sembrasse favorevole, anche noi non particolarmente convinti della gita.
Guardando la cartina del Touring 1:200 esso appare quasi circolare, come fosse un laghetto vulcanico simile a quelli del centro Italia, poco simile ai grandi laghi che configurano i panorami delle nostre provincie del Nord. E poi così piccolo, anche se è parte di una terna di laghetti, ancora più piccoli, assieme al lago di Candia, presso Caluso, a Sud Ovest, ed il lago Bertignano, a Nord Est, così piccolo che senza una lente non lo avrei neppure scoperto sulla cartina.
L'idea iniziale di poterli visitare tutti e tre in un sol colpo, è decaduta proprio perchè quello di Viverone ci ha accolto piacevolmente per tutta la giornata, non lasciandoci altro tempo per i suoi fratelli più piccoli. In effetti esso si presenta gradevole nella sua ambientazione collinare, a vigneti degradanti verso il suo invaso, dolci e ridenti, lambiti dal sole tiepido di mezza mattina.
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Più avanti una bella passeggiata su rive ricostruite, dotate di un arredo dalle recenti fattezze, alcuni moli over sono attraccate numerose piccole imbarcazioni, molte di plastica, poche di legno. Quà e là spiaggette con libero accesso, qualche panca ed alcune sedie rotte abbandonate sul bagnasciuga. Poi il Bagno Marinella, che sembra il più organizzato e ampio, con bar e piccolo ristorante, qualche alberghetto, senza traccia d'umano, pur guardando un po' tutt'attorno.
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Dopo qualche minuto ci troviamo in un'area che parrebbe realizzata di recente, fatta di piccole case a schiera, con piccoli accessi privati al lago ed ai moli costellati di piccole imbarcazioni. Che siano seconde case di eporediesi amanti del piccolo cabotaggio? Oppure di biellesi o novaresi in cerca di refrigerio nei fine-settimana? Dubitiamo che quelle casette possano attrarre chi venga da più lontano.
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Qui sopra: Un'altro scorcio del Lungolago attrezzato a Viverone.
Più sopra: Immagini varie delle piccole realtà di bagni, alberghetti e piccoli bar. Facendo il periplo del lago, lungo un percorso sterrato c'è questa piccola chiesetta di campagna, con antiportico e statuetta di santo colorata entro una nicchia in facciata.
Ad ogni modo troviano, tra un prato e l'altro, la stradina sterrata che ci permette di raggiungere Azeglio, e da lì la via del ritorno meno ufficioso a Viverone. Lungo il percorso una chiesetta di campagna, tardo cinquecentesca, con portico e nicchia con statuetta di santo situata in facciata. Lì il luogo ideale per una colazione al sacco ed un sonnellino tranquillo. Un paio d'ore ancora senza veder passare una mosca.
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Viverone, giugno 2010
Enrico Mercatali
(dedicato a Eli F.)
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