Nella tradizione di un lavoro che Taccuini Internazionali svolge fin dalla sua nascita, teso a rintracciare i collegamenti, i legami e i nessi che rendono uniti il Lago Maggiore a Milano, e all'infinita rete che tra essi e da essi si dipana ed irradia nel territorio padano ed insubrico, proponiamo questo articolo dell'amica Eliana Frontini, studiosa ed esperta di vicende storiche ed artistiche, antiche e moderne, di quest'area, le cui righe già più volte abbiamo pubblicato sulle nostre pagine. Basti ricordare quanto il simbolo del Biscione, qui sopra riportato, abbia avuto peso nella tradizione lombarda che dal Castello Visconteo e Sforzesco di Milano conduce fino alle grandi intraprese industriali più recenti, per comprendere il legame profondo esistente tra le sponde occidentali del Lago Maggiore, ove la dinastia dei Visconti ebbe origine, e la città di Milano delle cui Signorie, essi prima, e gli Sforza poi, furono i rappresentanti. Già nelle nostre pagine il Castello di Milano, oggi balzato alle cronache per il nuovo allestimento che nelle sale dei suoi musei si intende realizzare del più importante tra i suoi tesori, la "Pietà" Rondanini" di Michelangelo, aveva tempo fa trovato spazio (vedi, dal nostro archivio, "A Milano, simbolo della leonardesca città ducale, il Castello Sforzesco" (http://taccuinodicasabella.blogspot.it/2012/09/castello-sforzesco-simbolo-milanese.html).
Sulle orme dei Duchi di Milano
nei territori viscontei dell'Alto Vergante
di Eliana Frontini
Nel territorio del Lago Maggiore esistono vive e reali testimonianze della grande dinastia dei Visconti, soprattutto nei paesi dell'Alto Vergante. proponiamo quindi di seguirci tra invorio, Colazza, Nebbiuno e Massino alla riscoperta delle vestigia di questa importante genealogia.
I Visconti furono una famiglia che governò Milano durante il Medioevo e all'inizio del Rinascimento, dal 1277 al 1447. Il ramo principale della dinastia dominò la scena politica dell'Italia settentrionale fino al 1447, anno della morte senza eredi legittimi di Filippo Maria Visconti: Ai Visconti subentrarono allora gli Sforza, per via del matrimonio di Francesco Sforza con Bianca Maria Visconti, figlia legittima dell'ultimo duca. I Visconti nel periodo del loro massmo splendore alimentarono le più fantastiche leggende sulle loro origini. La creazione di genealogie fantasiose all'epoca era di moda, in realtà le origini del ramo della famiglia Visconti che per secoli dominò Milano sono decisamente più prosaiche e modeste. I Visconti erano infatti i signori di Massino (l'attuale Massino Visconti), piccolo villaggio sulle rive del Lago Maggiore, dove risultano presenti dal XII secolo come vasalli arcivescovili.
Il loro cognome deriva dal latino "vices comites", vice-conti. In termini storici si ritiene si trattasse di una delle famiglie di capitanei che l'arcivescovo Landolfo (978-998) investì dei feudi detti caput plebis. La documentazione relativa risale al 1157 e da essa risulta come i Visconti fossero titolari del capitanato di Marliano (l'odierna Mariano Comense). In epoca coeva, comunque prima del 1070, ottennero l'ufficio pubblico di visconte, che poi diventò ereditario in tutta la discendenza maschile. Ben presto la famiglia si suddivise in diversi rami, alcuni dei quali investiti di feudi lontani da Milano, mentre il ramo che diede alla città la dinastia signorile viene fatto discendere da Umberto, deceduto nella prima metà del XII secolo.
Il loro cognome deriva dal latino "vices comites", vice-conti. In termini storici si ritiene si trattasse di una delle famiglie di capitanei che l'arcivescovo Landolfo (978-998) investì dei feudi detti caput plebis. La documentazione relativa risale al 1157 e da essa risulta come i Visconti fossero titolari del capitanato di Marliano (l'odierna Mariano Comense). In epoca coeva, comunque prima del 1070, ottennero l'ufficio pubblico di visconte, che poi diventò ereditario in tutta la discendenza maschile. Ben presto la famiglia si suddivise in diversi rami, alcuni dei quali investiti di feudi lontani da Milano, mentre il ramo che diede alla città la dinastia signorile viene fatto discendere da Umberto, deceduto nella prima metà del XII secolo.
La torre di Invorio
Inizieremo il nostro itineraio da Invorio, dove nel 1250 vi nacque Matteo I Visconti, Signore di Milano. Al centro del paese, attualmente all'interno di una proprietà privata, si trova la torre viscontea. Essa faceva parte di un complesso di edifici risalenti al XII-XIII secolo, costituenti un castello, distrutto tra il 1356 e il 1358, ne sono presenti ancora tracce delle mura. La torre, in sasso lavorato, è alta circa 16,5 metri. A circa 5 metri dal suolo, sul lato meridionale, presenta un'apertura sopra la quale è posto uno stemma in marmo dei visconti. La parte superiore ha una merlatura ghibellina a coda di rondine, aggiunta alla struttura originale nel XIX secolo. Passeggiando per il centro del paese, che ha mantenuto l'impianto dell'antico borgo medioevale, si incontrano diverse tracce del passato visconteo, soprattutto negli stemmi che ancora ornano alcuni edifici.
A breve distanza da Invorio vi è il comune di Colazza, paese in cui anche, dal XIII secolo, regnarono i Visconti. Le tracce del passaggio dei futuri signori di Milano sono visibili oncor oggi nel quartiere denominato proprio "il castello", precisamente nelle mura che oggi si trovano in via Umberto I. Dal 1814, in seguito all'abdicazione di Napoleone avvenuta il 6 Aprile, ed alla conseguente restaurazione in favore della monarchia, Colazza divenne possedimento dei Savoia.
Il panorama attorno al nucleo antico della Campiglia di Nebbiuno, e il Lago Maggiore. Tutta l'area è al centro dei possedimenti viscontei nel XIII secolo
Da Colazza raggiungeremo Nebbiuno: qui le vestigia viscontee possono essere ritrovate nella zona del paese denominata "Campiglia": un antico borgo medioevale anticamente fortificato che si trova lungo la strada che porta a Massino Visconti. Era un tempo nota come Frazione Torre ed in origine era strutturata come un borgo autonomo. Un tempo vi era anche una antica torre di avvistamento di cui oggi resta solo una traccia inglobata in edifici più recenti, cioè un nucleo di case in sasso che ora svolgono la funzione di tenuta agricola. Proseguendo la stessa strada in breve raggiungeremo Massino Visconti, sicuramente il sito ove le testimonianze della dinastia sono più visibili e concrete. Il paese ha dato i natali a Filippo Maria Visconti, poi arcivescovo di Milano. Nei pressi della chiesa parrocchiale potremo trovara una possente torre che reca le date "1548" e "1555", accanto edifici risalenti a diverse epoche successive. Il castello, che sorge all'ingresso del paese, ha subìto diversi rimaneggiamenti: fondato verso il XIII secolo (è nel 1134 che il paese divenne feudo dei Visconti), sicuramente nel Rinascimento fu residenza padronale dove negli ampi magazzini erano conservate le decime che i Visconti ricevevano dalla popolazione, soprattutto vino.
Oggi è proprietà privata sempre di una famiglia Visconti ed è sede di eventi pregevoli e spattacolari, anche grazie alla vista sul Lago Maggiore (sono possibili visite telefonando al numero 329.4753783).
In paese merita una visita anche la Chiesa di santa Maria della Purificazione, anticamente detta Santa maria foris portas, cioè posta all'esterno delle mura. La chiesa interessa il nostro itinerario poichè, murate nella parete esterna di sinistra, vi sono alcune pietre sepolcrali dei Visconti.
In fondo al paese, in bella posizione panoramica, vi è l'antica chiesa di San Michele che la tradizione vuole eretta da Ottone I Visconti.
Eliana Frontini
Novara, novembre 2012
(l'articolo è anche apparso su "Nuovo Sestante")
Fotografie di repertorio (selezionate e didascalizzate da Enrico Mercatali)
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