L E O N A R D O
genio toscano e milanese
Milano dedica all'eccelso artista
la più grande mostra che il mondo su di lui abbia mai avuto
Doveva essere Milano a tributargli una accoglienza tanto solenne e ricca, proprio durante l'Esposizione Universale, che farà arrivare in città genti da tutto il mondo. Perchè Milano? Quale altra città se non la sua, quella del Maestro per eccellenza, quella che lo accolse non ancora trentenne in un momento di prosperità e potenza, di produttività e di innovazione, la città che gli diede la possibiltà d'esprimere senza limiti quello che era in lui, e che lui scelse per viverci. Nacque in quegli anni del XV secolo un feeling tra l'uomo che divenne il simbolo stesso del genio unioversale e la città che ne rese possibile la realizzazione. Vero è che egli divenne peer chiunque autenticamente un genio, ma già i suoi contemporanei, conterranei milanesi, riconoscevano in lui subito la sua naturale, sottile, talentuosità.
Qui sopra riportiamo i 7 dipinti presenti nella mostra milanese. Sono tutti notissimi, ma alcuni non facili da vedere se non ora. Dall'alto: "Annunciazione", opera condivisa con Lorenzo di Credi e tuttora di incerta attribuzione, del Duomo di Pistoia; "La Madonna Dreyfuss" prestato dalla National Gallery di Washington; il "San Gerolamo" dei Musei Vaticani; La "Belle Ferronière" (part.), gioiello che ha casa al Louvre; il "Musico" dell'Ambrosiana di Milano; il "San Giovanni Battista", conservato al Louvre; la "Dama con l'ermellino", ossia il ritratto di Cecilia Gallerani che fu amante di Ludovico il Moro, del Museo Czartoryski di Cracovia.
Fu alla corte del Moro infatti che furono subito messe alla prova le
sue eccentriche e non comuni abilità, sia nel campo artistico, e perfino
musicale, ma anche ingegneristico e tecnico, in campo sia civile che
militare, anzi in ogni campo del sapere umano. Alle numerose feste che
egli organizzava per la corte, non appena giunto a Castello, affiancava
continue ricerche atte a perfezionare le tecniche da guerra e tutto il
corollario di problemi e questioni che potessero agevolare e migliorare
lo sviluppo d'una città impegnata in continue campagne di difesa e di
conquista. E le idee di Leonardo non tardarono assolutamente ad essere
prese in considerazione tanto utili si mostrarono subito a far
progredire la macchina del potere di Ludovico Maria Sforza e a far si
che i suoi territori prosperassero ed ingrandissero.
Ebbe modo Leonardo, in quel lungo periodo durato 18 anni, di avviare tutto quanto ancora oggi lo connota quale uomo di genio, dai multiformi interessi, a partire dalle testimonianze rimaste: centinaia di disegni e poche unità di dipinti e alcuni affreschi. Seppe egli coniugare al massimo delle potenzialità d'allora le notevoli risorse conoscitive e materiali che la città di Milano esprimeva, nei suoi numerosi laboratori d'arti applicate e le sue botteghe artigiane così tanto avanzate nella sapiente manifattura quanto ricercate in bellezza e precisione, con le sue capacità sperimentali e le sue volontà d'apprendere e sapere, così dando vita ai primi passi delle metodologie scientifiche moderne. Il suo spiccato intuito e la sua inesauribile curiosità lo portarono a dare il via a numerosi differenti campi del sapere e del fare, assieme ad uno spiccato e innato senso comunicativo che nel disegno trovava la sua più naturale espressione strumentale, e nei dipinti il suo più sublime spirito dell'arte.
Ebbe modo Leonardo, in quel lungo periodo durato 18 anni, di avviare tutto quanto ancora oggi lo connota quale uomo di genio, dai multiformi interessi, a partire dalle testimonianze rimaste: centinaia di disegni e poche unità di dipinti e alcuni affreschi. Seppe egli coniugare al massimo delle potenzialità d'allora le notevoli risorse conoscitive e materiali che la città di Milano esprimeva, nei suoi numerosi laboratori d'arti applicate e le sue botteghe artigiane così tanto avanzate nella sapiente manifattura quanto ricercate in bellezza e precisione, con le sue capacità sperimentali e le sue volontà d'apprendere e sapere, così dando vita ai primi passi delle metodologie scientifiche moderne. Il suo spiccato intuito e la sua inesauribile curiosità lo portarono a dare il via a numerosi differenti campi del sapere e del fare, assieme ad uno spiccato e innato senso comunicativo che nel disegno trovava la sua più naturale espressione strumentale, e nei dipinti il suo più sublime spirito dell'arte.
Nella mostra milanese di Palazzo Reale vi è molto di tutto ciò. Più di 5 anni di studi preparatorio ci sono voluti per organizzarla ed oltre 4 milioni di euro per concretizzarla, raccogliendo quanto di meglio si potesse, con affiancate opere di contemporanei, e costruendovi attorno attuali percorsi interpretativi entro le belle sale piermariniane, in un ben realizzato e vellutato allestimento.
Uno sforzo ingente per un risultato tra i più alti che ci si potesse aspettare.
Enrico Mercatali
Milano, 15 aprile 2015
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