Un libro per Lica
Lica Covo Steiner (1914-2008)
"Un libro per Lica", per le edizioni dell' "Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea del novarese e del VCO P. Fornara", dedicato a Lica Covo Steiner, curato dalla figlia Luisa e da Mauro Begozzi
Verrà presentato questa sera, a Mergozzo (Verbania), "Un libro per Lica", dedicato a Lica Covo Steiner, curato da Luisa Steiner e Mauro Begozzi, edito dall'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel novarese e nel VCO P. Fornara. Il libro è già stato presentato alla Casa della Cultura di Milano il 27 novembre scorso.
Il libro è stato realizzato per commemorare e dare il necessario risalto a questa importante figura di donna a quattro anni dalla sua morte, per raccontarne la vita, l'attività, le passioni, la grande vitalità che lungo tutta la sua vita han fatto di lei una sorta di icona del femminismo attivo e praticato con coerenza lungo tutto l'arco della sua vita, che riempie quasi interamente il secolo scorso. Fedele compagna di Albe Steiner, figura altrettanto nota della borghesia milanese votata all'arte e all'impegno civile, lei, straordinariamente "bella e fragile, colta e infrangibile, difficile e complicata" ha votato l'intera sua esistenza all'impegno altruistico di lotta e di militanza politica, rinunciando a una parte di sè per ottenere un mondo migliore e più giusto. Da generazioni presente nell'area del Verbano, con casa a Mergozzo, con Albe ha condiviso i momenti più duri della resistenza ossolana, lui Commissario politico della Divisione Valdossola e lei staffetta, in quell'occasione hanno vissuto assieme il dolore di più perdite: lei il padre e due cugini, trucidati dai nazisti a Mergozzo, lui un fratello scomparso dopo essere stato tradotto nei lager.
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Gli anni della ricostruzione culturale del nostro paese, dopo la guerra, li hanno visti ancora assieme, compagni di strada d'una lunga militanza civile e politica, ma poi anche culturale e artistica, in cui lei collaborò con l'attività creativa di lui nel campo grafico, del quale emerse una nuova impostazione, moderna e innovativa, della comunicazione a mezzo stampa. Erano gli anni del Politecnico di Elio Vittorini e della collaborazione con la casa editrice Einaudi.
Seguirono gli anni dell'impegno diretto in politica, nel terzo mondo, in Messico, ove assieme dettero il loro attivo contributo alla campagna di alfabetizzazione delle masse, e dal quale nacquero grandi progetti culturali con l'architetto Hannes Mayer, compagno di Albe al Bauhaus.
Il libro tenta una dificile ricostruzione delle numerosissime cose di cui Lica, durante l'intero arco della sua vita, si è occupata, talune assieme ad Albe, altre frutto della sua caparbia e ostinata singola volontà di raggiungere i risultati che avrebbero dato corpo ai suoi ideali. Una traccia, questo libro, in questo multiforme e poliedrico quadro difficile da ricomporre. Una traccia che chiedeva da tempo d'essere lasciata a memoria d'una così grande e vitale passione per la vita.
Qui Lica e Albe Steiner, compagni di vita e di impegno ideale, sulla copertina del libro "Grafica come militanza", a cura della figlia Anna, che ripropone la figura di uno dei protagonisti dell'immagine italiana del dopoguerra, che, coi suoi manifesti, i suoi marchi, le sue riviste, le sue copertine, ha cambiato il nostro modo di vedere le cose. E l'ha fatto in nome d'un ideale: la comunicazione al servizio della democrazia
Testimonianze importanti al lavoro di Lica e di Albe sono state riportate nel libro, tra cui quella di Vittorio Gregotti, di Gillo Dorfless, di Miriam Mafai e di tanti altri attori della vita culturale del nostro Paese, e che ebbero la ventura di condividere con loro pagine autenticamente portanti per la costruzione della sua moderna e democratica crescita. Importante, ampia e cosmopolita la loro attività, nata da contatti di vita e di lavoro, d'impegno e di quotidiana passione coi migliori nomi della cultura internazionale, ma anche incentrata e originata nei luoghi deputati della Resistenza ossolana, e nel piccolo borgo di Mergozzo, sul piccolo lago che fa da cerniera tra l'Ossola e la piana del lago Maggiore, che fu testimone dei peggiori rastrellamenti nazisti durante la guerra e delle vigliacche imboscate lungo la valle del Toce, in quel luogo ove ora è sorta, a memoria di questi delitti, quella "Casa della Resistenza", che ha come primario obbiettivo quello di far ricordare alle future generazioni tali eventi ed il grande lascito di umanità che proprio figure di donna come Lica Steiner hanno saputo determinare.
Casabella-Lago Maggiore
3 febbraio 2012
qui Enrico Mercatali, amico di Anna Steiner durante gli studi universitari, ricorda e partecipa.
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