Eccomi qui!
Sono R1
il vostro ubbidiente Robot
Questo Robot personale, messo a punto dall'IIT - Istituto Italiano di Tecnologia, sarà in quasi tutte le nostre case, al massimo tra quindici anni, così come è accaduto per il telefonino. Esso, concentrato di alta tecnologia oggi sul mercato all'importante cifra di 50.000 euro, diverrà presto alla portata di molti, e, ad un prezzo di 3-4.000 euro sarà in grado di lavorare per noi, in casa nostra, fino a 15 -16 ora al giorno, instancabilmente fornendoci servizi e sussidi, lavoro ed aiuto sia nelle faccende domestiche che nella cura della nostra persona.
La domanda che sorge spontanea è: riuscirà questo personaggio dalle fattezze umane, perfino accattivante e simpatico nella sua presenza, una volta entrato nel vivo della società che ci appartiene, ad attentare all'occupazione di molte persone, al lavoro di chi opera oggi in attività semplici ma essenziali al servizio dell'uomo? Sembra che sì: il genietto riuscirà, utilizzando la sua intelligenza artificiale e la sua "cognitive computing" d'avanguardia, a fare molte cose che oggi fanno le persone dedite all'assistenza ospedaliera o casalinga, inferimiere di basso livello e badanti, o ai servizi di ristorazione, dalla manipolazione delle materie prime del cibo all'attività di servizio in sala. Non riuscirà invece ancora ad assumere ruoli di meneging o di ausilio creativo in quanto le sue facoltà logiche sono ancora ad uno stadio rudimentale. C'è quindi molta preoccupazione oggi in chi si vedrebbe scavalcato dalle prestazioni dell'umanoide. Ma, come ci assicurano oggi gli scienziati dell'IIT, presto si giungerà ad elevare le sue capacità, facendo sì, però, che esse siano sempre di aiuto, e non di preoccupazione per l'essere umano nel suo complesso.
Possiamo intanto, noi italiani, vantare il primato d'essere stati i primi ad aver realizzato il primo robot commerciale al mondo.
Parecchi decenni orsono la letteratura e il cinema di fantascienza analizzavano con attenzione i nuovi fenomeni, frutto ancora più della fantasia che della realtà tecnologica, e si mostravano preoccupati per l'incidenza che l'ipotetico avvio della robotica avrebbe avuto sull'uomo. Molta saggistica sociologica anche aveva avviato studi e ricerche in proposito, avanzando anche non poche allarmistiche previsioni circa l'impatto sulla società, oltre che, naturalmente, anche sulla psiche umana. Oggi, che siamo giunti al punto d'avere materializzato quello che è stato per alcuni un sogno, per altri un incubo, sembra che i più accolgano con interesse l'evolversi reale del fenomeno. Ma nessun dibattito sembra essere nato attorno alle fasi iniziali di esso e, mentre la notizia che questo pupazzetto tuttofare sta per entrare concretamente nelle nostre case, non sembra proprio aver destato particolari emozioni.
Alcuni già si chiedono: "Ma saremmo davvero contenti d'avere per casa questo alter-ego tutto per noi disponibile?", o non preferiremmo invece una voce talvolta dissenziente, o comunque colloquiale, attorno a noi? Molti però già pregustano l'esperienza d'avere per casa una cyber-colf pronta a portare loro il caffè a letto, a riempire ed avviare la lavastoviglie, a prepararci il bagno coi sali, gli shampoo, l'accappatoio sullo scaldasalviette, oppure a tenere l'orto in perfette condizioni, senza più dover dare stipendi o pagar contributi allo Stato.
Ma noi pensiamo che non sarà così! Certamente avremo parecchi "dazi" da versare a parte, ma soprattutto, tempi ben più lunghi di quelli promessi da attendere ancora, perchè le operazioni qui sopra elencate non sono affatto facili da gestire a volte neppure per un umano in carne ed ossa...figuriamoci per un umanoide, le cui azioni potrebbero essere talmente maldestre da farci venire l'ulcera al momento di doverle sopportare!!
Enrico Mercatali
20 luglio 2016
Possiamo intanto, noi italiani, vantare il primato d'essere stati i primi ad aver realizzato il primo robot commerciale al mondo.
Parecchi decenni orsono la letteratura e il cinema di fantascienza analizzavano con attenzione i nuovi fenomeni, frutto ancora più della fantasia che della realtà tecnologica, e si mostravano preoccupati per l'incidenza che l'ipotetico avvio della robotica avrebbe avuto sull'uomo. Molta saggistica sociologica anche aveva avviato studi e ricerche in proposito, avanzando anche non poche allarmistiche previsioni circa l'impatto sulla società, oltre che, naturalmente, anche sulla psiche umana. Oggi, che siamo giunti al punto d'avere materializzato quello che è stato per alcuni un sogno, per altri un incubo, sembra che i più accolgano con interesse l'evolversi reale del fenomeno. Ma nessun dibattito sembra essere nato attorno alle fasi iniziali di esso e, mentre la notizia che questo pupazzetto tuttofare sta per entrare concretamente nelle nostre case, non sembra proprio aver destato particolari emozioni.
Alcuni già si chiedono: "Ma saremmo davvero contenti d'avere per casa questo alter-ego tutto per noi disponibile?", o non preferiremmo invece una voce talvolta dissenziente, o comunque colloquiale, attorno a noi? Molti però già pregustano l'esperienza d'avere per casa una cyber-colf pronta a portare loro il caffè a letto, a riempire ed avviare la lavastoviglie, a prepararci il bagno coi sali, gli shampoo, l'accappatoio sullo scaldasalviette, oppure a tenere l'orto in perfette condizioni, senza più dover dare stipendi o pagar contributi allo Stato.
Ma noi pensiamo che non sarà così! Certamente avremo parecchi "dazi" da versare a parte, ma soprattutto, tempi ben più lunghi di quelli promessi da attendere ancora, perchè le operazioni qui sopra elencate non sono affatto facili da gestire a volte neppure per un umano in carne ed ossa...figuriamoci per un umanoide, le cui azioni potrebbero essere talmente maldestre da farci venire l'ulcera al momento di doverle sopportare!!
Enrico Mercatali
20 luglio 2016
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