THE MAGAZINE OF THOUGHTS, DREAMS, IMAGES THAT PASS THROUGH EVERY ART OF DOING, SEEING, DISCOVERING

23 January 2015

Musica dal Lager - Appuntamento commemorativo a Roma per il 70° anniversario dell'apertura del cancello di Auschwitz








 Musica 

dal lager




Sopra al titolo: alcuni spartiti originali prodotti dentro ai lager. Sotto il titolo: una immagine della grande sala Santa Cecilia presso l'Auditorium Parco della Musica a Roma, ove si svolgerà il concerto ideato e voluto dal musicista italiano Francesco Lotoro, appassionato raccoglitore e studioso di musica concentrazionaria.


Alla vigilia del giorno della memoria, del 70° anniversario dell'apertura del cancello di Auschwitz, lunedì 26 gennaio 2015, verrà commemorato all'Auditorium Santa Cecilia del Parco della Musica di Roma, con un programma musicale di elevato livello, intitolato "Tutto ciò che mi resta", dedicato ai brani che sono stati prodotti all'interno dei lager nazisti. L'evento,  che si svolgerà sotto l'egida dell' Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e con l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, intende raccontare non solo con la musica, ma con parole e immagini, le più salienti testimonianze relative al mondo sonoro creato e realizzato all'interno dei campi di concentramento dai numerosi suoi autori, già musicisti compositori o esecutori, provenienti dalle più diverse culture prima emarginate dal nazismo, e poi apertamente perseguitate fino all'olocausto.



Tre immagini, scattate all'interno dei campi di concentramento nazisti, nelle quali vengono colti altrettanti momenti di produzione musicale da gruppi di musicisti internati. Vi si intravedono anche alcuni gerarchi che assistono all'evento. Avveniva che da queste improvvisate formazioni musicali venissero eseguite anche musiche appositamente composte, le quali riflettevano tutta la mesta atmosfera che si viveva nei campi, ma anche quella immaginata per riuscire ad evadere, almeno con la fantasia, verso diversi e più umani mondi.


Il progetto di recupero minuzioso di tali testimonianze è opera unica e straordinaria di Francesco Lotoro, pianista e compositore contemporaneo, il quale, dell'universo concentrazionario, come egli definisce il campo di produzione delle poche e rare testimonianze vitali createsi all'interno dei luoghi dello sterminio nazista, ha fino ad oggi raccolto più di cinquemila manoscritti tra il '33 e il '53. Sono queste una preziosa documentazione di quanto, all'interno dei campi, nelle lunghe penose giornate che in essi gli internati trascorrevano, le meste, ma talvolta anche perfino allegre musiche che venivano prodotte per mantenere vivo almeno il piacevole ricordo della vita precedentemente trascorsa al di fuori di essi, egli ha studiato. Questi brani, quasi spontaneamente prodottisi nei più diversi contesti, erano frutto dell'incontro di numerosi e variegati mondi che venivano a contatto l'uno con l'altro, da quello delle tradizionali canzoni ebraiche a quello della musicalità tzigana, dalle voci yiddish e klezmer a quelle rom, dai balli popolari rurali, alla musica colta, dalla tradizione quacchera e quella sufi, dal cabaret al jazz.




Tre immagini del pianista e compositore Francesco Lotoro, autore della preziosissima raccolta musicale prodotta nei recinti dei campi di concentramento nazisti in diversi paesi europei tra il '33 e il '53.


Il Maestro Latoro sarà a Roma personalemte al piano, mentre si esibiranno, nel corso della manifestazione al Parco della Musica, voci celebri e meno note dell'universo musicale concentrazioario, dalla celebre interprete Ute Lemper, icona tedesca della musica di Weill e di Edith Piaf, alla voce yiddish di  Myriam Fuks e al violino rom di Roby Lakatos, dando tutti quanti assieme un saggio dell'enorme lavoro di Lotoro, già raccolto in 12 volumi con oltre 2 mila biuografie e cinquecento partiture, una mole di materiale prodotto da uomini appartenuti a bande di paese, musicisti da night club o bravissimi concertisti entro i recinti spinati dello sterminio. Era questa una musica generalmente nata in sordina e suonata in modo appena percettibile presso i forni crematori.

Era fatta od eseguita col solo intento di sopravvivere.



Dall'alto al basso, tre interpreti che proporranno all'ascolto del pubblico, nel corso del concerto intitolato "Tutto ciò che mi resta"che si terrà al Parco della Musica di Roma il 26 gennaio prossimi in occasione del 70° anniversario dell'apertura dei cancelli di Auschwitz,  alcune delle partiture raccolte da Francesco Lotoro: l'interprete tedesca Ute Lemper, la cantante yiddish Myrian Fuks e il violinista ungherese di musica rom Roby Lakatos, del quale qui sotto riportiamo un saggio di bravura zigana.




Enrico Mercatali
Lesa, 24 gennaio 2015



17 January 2015

Elogio della informazione cartacea, ovvero la bella avventura di un edicolante milanese






Elogio della informazione cartacea


ovvero la straordinaria avventura
di un edicolante milanese



Sopra al titolo: Bella foto di Walter Vogel con edicola di giornali all'interno del centro storico di Genova, negli anni '60.
Sotto al titolo: Atrio di ingresso del New York Times Building, disegnato da Renzo Piano e completato nel 2013, con alle pareti l'installazione degli artisti Ben Rubin e Mark Hansen intitolata "Moveable Type" i cui 560 piccoli display digitali processano, continuamente i cambiamenti di contenuto del giornale appena arrivati in redazione e destinati all'ultima edizione digitale. Chi cerca a new York, di questo giornale, invece, una edizione cartacea, semplicemente se la deve scordare: se c'è, essa è talmente limitata da sembrare inesistente.


C'è una cosa che fa diverse le gradi città italiane e quelle americane: nelle prime pullulano ancora, agli angoli delle strade, le grandi edicole nelle quali si vendono quotidiani e riviste, mentre nelle seconde non si trova più un giornale neppure pagandolo più caro del prezzo di copertina.
La cosa che più mi ha deluso e stupito, l'ultima volta che sono giunto a New York, è stata proprio l'inesistenza dei giornalai, e l'impossibilità di trovare il mio caro quotidiano disponibile a ancora caldo di stampa ogni mattina. Abituato come sono ad avere in mano, durante la colazione del mattino, quel plico di pagine da sfogliare, e da conservare per una più attenta lettura pomeridiana o serale, non ho gradito affatto quello che, in un primo momento, mi era sembrato a New York un calo di civiltà, ma che, in un secondo momento, andavo classificando come un inevitabile effetto dell'era informatica, ad uno stadio assai più avanzato di quello ancora in atto nel nostro paese, anzi, nella nostra europa.



Una immagine dell'edicola di Largo Treves a Milano (ripresa pochi giorni fa e tratta dal giornale "La Repubblica") di proprietà del Sig. Fabrizio Prestinari, qui sotto nella foto, la cui moglie è al centro della fotografia qui sopra riportata. Sotto ancora l'edicola al centro della piazza, in una delle zone centrali della città, all'interno del quartiere di Brera. La sua collocazione in questa zona, abitata da volti noti della cultura, della moda e dello spettacolo, oltre alla particolarissima bravura del suo titolare, ha fatto la fortuna dell'attività, portandola, specie attorno all'anno 2000, ad offrire un servizio, agli abitanti del quartiere e all'intera città, di altissimo livello qualitativo.  
 
Sono convinto che sia ancora una fortuna poter usufruire, ad un livello di così ampia diffusione, di servizi informativi basati sulla carta stampata, così come avviene nella vecchia europa, anche se incominciano a vedersi i segni d'una crisi sopravanzante che rende sempre più difficile ed economicamente insostenibile tale stato, data la concorrenza spietata che la diffusione delle informazioni su base informatica sta compiendo in modo sempre più feroce. Ma a Milano, per esempio, il negozio di Rizzoli, presente in Galleria a pochi passi dal Duomo, è tuttora vivo e vegeto, anzi reduce da una operazione di completo restyling. Feltrinelli sta costruendo la sua nuova mega-sede a Porta Volta, su disegno di Herzog e De Meuron, nella quale continueranno ed essere presenti, oltre a tutti i profili informatici, anche quelli cartacei. Ma, più ancora di Rizzoli e Feltrinelli, voglio ricordare qui l'avventura dell'edicolante Fabrizio Prestinari che gestisce a Milano, dal 1990 in largo Treves, la sua straordinaria, fornitissima e aggiornatissima edicola.



Qui sopra ancora delle immagini dell'edicola di Largo Treves, a Milano, nel cuore del quartiere di Brera, ed una foto del suo titolare Fabrizio Prestinari, con la moglie.

Ricordo la sua simpatia ed anche la sua disponibilità all'ascolto degli interessi della clientela, quando io stesso ero suo cliente, e passavo da lui tutte le mattine, o alla sera prima di rincasare, per i quotidiani, ma soprattutto per le riviste di architettura e design, che non mancavano mai sui suoi stenders, comprese le edizioni di più difficile reperibilità, provenienti dai più diversi paesi del mondo. Io avevo la fortuna di abitare a due passi dalla sua edicola, che, a partire dall'anno della sua apertura, faceva ogni anno passi da gigante per ampliarsi e specializzarsi. Alla grande bravura commerciale e sensibilità umana del suo titolare doveva aggiungersi proprio la qualità di quella che io vivevo e sentyivo come la zona più bella della città. E non a caso in essa vi abitavano o lavoravano alcuni tra i più noti volti della cultura, dell'editoria, dell'arte e della moda. Clienti dell'edicola di largo Treves erano Ornella Vanoni, che vi abitava proprio di fronte, Giorgio Armani, Oriana Fallaci, Aldo Cibic, i Missoni, Ettore Mo, Matteo Thun, Antonio Citterio, gae Aulenti, Carolina di Monaco, Mariangela Melato, Paolo Mieli, tutta gente che certo di riviste e giornali si riempiva la casa.




Le foto qui sopra sono state scattate alla storica sede della libreria Rizzoli di New York al 1133 North Broadway (ingresso esterno ad interno al piano mezzanino), nota fino al 2014, anno della sua chiusura, come uno dei luoghi più sofisticati della città per i fans dell'editoria, gli amanti dei libri e di giornali e riviste. In essa si potevano trovare, esattamente come nell'edicola milanese di Prestinari, anche tutta la stampa quotidiana, settimanale e mensile del mondo. Grande perdita la sua chiusura!


Nonostante la crisi e la fatica che questo lavoro comporta (ad esempio quella d'alzarsi alle 4,30 ogni mattina) questo edicolante milanese è intenzionato a non mollare, a far continuare la sua attività in modi nuovi, più creativi e sempre diversi, così che soprattutto i giovani, parte assai difficile della sua clientela, possano ogni tanto lasciare la lettura sul web e lasciarsi attrarre dai prodotti sempre più fascinosi della carta stampata. Anch'io, come lui, sento una speciale attrazione per questo modo di continuare a leggere la stampa periodica, e avverto in me una istintiva avversione per la lettura in rete. Ricordando quel vuoto che ho sentito attorno a me nella città di New York l'ultima volta che vi sono stato e la bella epopea che vedeva le sue strade colme di "strilloni" che distribuivano le ultime notizie a passanti e automobilisti, non posso che auspicare che da noi invece regga l'immagine di una città cosparsa di libri e riviste ad ogni angolo delle sue strade, ove sui mezzi di trasporto i suoi cittadini brandiscano libri e riviste, qua e là, tra cellulari e tablets.
Che bello era stato trovare Eataly, l'anno scorso nella Grande Mela, in Madison Square, presso i cui ingressi si distribuivano gratuitamente copie fresche di stampa del quotidiano italiano "la Repubblica": cibo per il nostro palato!



Enrico Mercatali
Lesa (Lago Maggiore), 17 gennaio 2015

14 January 2015

L'artista tedesco Gunter Demnig installa a Meina 3 delle sue Stolpersteine (Pietre della Memoria)






L'artista tedesco Gunter Demnig
 installa a Meina (Lago Maggiore)
3 delle sue Stolpersteine







Le Pietre della Memoria ricordano le vittime più giovani 
della strage nazista di Meina



Si è svolta oggi a Meina (località sulla sponda piemontese del Lago Maggiore tra Arona e Stresa) la cerimonia organizzata per celebrare l'avvenuta posa del frammento meinese della mega-installazione internazionale, in fase di realizzazione, ideata dall'artista-performer e designer berlinese Gunter Demnig, consistente nell'incastonamento a pavimento di "Pietre d'Inciampo", o "pietre della memoria". Scopo dell'installazione in fieri, dalle dimensioni continentali, è quello di ricordare singole persone che, nei più diversi paesi europei, siano state vittime della follia nazista. Questo vasto programma di concreti interventi sul territorio di molti paesi europei, secondo l'intenzione del suo autore, è finalizzato alla scomposizione nei suoi innumerevoli ed individuali tasselli dell'idea planetariaria di olocausto che di questo grande male la storia ne ha dato, riattribuendo a ciascuna delle singole e personali storie la propria tragica ed univoca realtà. Ciascuna di queste pietre, rivestite da piastre di ottone, riporta nome e cognome della parsona data di nascita e data e luogo del tragico evento che ne ha spezzato la vita.
Nell'area attorno al Lago Maggiore 57 sono state le vittime del nazismo, la cui tragica morte, è avvenuta tra il 13 settembre e l'8 ottobre del 1943. Gunter Gemnig, con la sua grande opera già ampiamente avviata ma ben lungi ancora dall'essere completata, ne vorrebbe ricordare tutti i nomi, accanto ai luoghi da essi abitati. 22.000 sono le pietre che ad oggi egli ha già installato, in Germania, Austria, Ungheria, Ucraina, Cecoslovacchia, Polonia, Paesi Bassi ed Italia. Queste che l'artista tedesco a posto in opera ieri a Meina sono le prime, di tutte le 57 oggi documentate. L'opera è certamente ciclopica, soprattutto se si pensa che il proprio autore, oltre a realizzarne i singoli pezzi, vuole essere lui stesso a porle in opera, come effettivamente, almeno fino ad oggi, è avvenuto. Se si pensa che le vittime dell'olocausto sono parecchi milioni (il numero esatto è impossibile da conoscere, ma recenti studi del Museo dell'Olocausto di Washington ci dicono che gli ebrei uccisi dai nazisti sono ben più dei 6 milioni di cui da tempo si parla. Tra i 12 e i 15 milioni oggi si dice. Di questi, 22.000 soltanto, si fa per dire, sono state già poste in opera).




Momenti della inaugurazione delle tre "pietre d'inciampo" posate sul lungolago di Meina il 10 gennaio 2015 alla presenza di autorità civili e religiose  (fotografie di Enrico Mercatali)


Nell'area attorno al Lago Maggiore 57 sono state le vittime del nazismo, la cui tragica morte, è avvenuta tra il 13 settembre e l'8 ottobre del 1943. Gunter Gemnig, con la sua grande opera già ampiamente avviata ma ben lungi ancora dall'essere completata, ne vorrebbe ricordare tutti i nomi, accanto ai luoghi da essi abitati. 22.000 sono le pietre che ad oggi egli ha già installato, in Germania, Austria, Ungheria, Ucraina, Cecoslovacchia, Polonia, Paesi Bassi ed Italia. Queste che l'artista tedesco a posto in opera ieri a Meina sono le prime, di tutte le 57 oggi documentate. L'opera è certamente ciclopica, soprattutto se si pensa che il proprio autore, oltre a realizzarne i singoli pezzi, vuole essere lui stesso a porle in opera, come effettivamente, almeno fino ad oggi, è avvenuto. Se si pensa che le vittime dell'olocausto sono parecchi milioni (il numero esatto è impossibile da conoscere, ma recenti studi del Museo dell'Olocausto di Washington ci dicono che gli ebrei uccisi dai nazisti sono ben più dei 6 milioni di cui da tempo si parla. Tra i 12 e i 15 milioni oggi si dice. Di questi, 22.000 soltanto, si fa per dire, sono state già poste in opera).



"Even -Pietre" è un'idea di Cinzia Bauci e Pier Gallesi, in arte Stellerranti, due inquieti cantastorie del nostro tempo che sono stati chiamati a completare con il loro intenso spettacolo la giornata d'inaugurazione delle pietre meinesi di Gunter Demnig.
Il duo ha riproposto suggestioni e atmosfere tratte dal "cabaret berlinese" e dal teatro Yiddish moderno, in una intrigante mescolanza tra conferenza, declamazione, sacro e profano, teatro e musica. La performance è stata applaudita da un folto pubblico entro il Palazzo comunale di Meina nella giornata dell'11 gennaio 2015. Sopra due momenti dello spettacolo foto di Enrico Mercatali)  e sotto la copertina di un loro CD.

E' da Meina che si è svolto l'episodio più noto dei tragici eventi sul Lago Maggiore, descritto nel libro "Hotel Meina" di Marco Nozza e nell'omonimo film di Carlo Lizzani, in cui 16 ospiti dell'albergo sono stati arrestati, uccisi tra il 22 e il 23 settembre del 1943, e poi zavorrati e gettati nelle acque del lago. Pur essendo ebreo, il proprietario dell'Hotel Alberto Behar e la sua famiglia, di origine turca poterono salvarsi per intervento del Console di Turchia. Oggi è la figlia allora tredicenne di Alberto Behar a dare testimonianza di quanto accadde, così come non ha mai smesso di fare in numerose occasioni e pubblici incontri fino ad oggi, nella giornata meinese nella quale sono state poste le pietre dedicate a Jean, Robert e Blanchette  Fernandez Diaz, rispettivamente rimaste vittime della strage a soli  16, 13 e 12 anni.




Sopra: le varie fasi della posa delle "Pietre d'Inciampo" a Meina tra il 10 e l'11 gennaio 2015. E' l'artista stesso Gunter Demnig che pone a terra le sue pietre, alla cui posa è seguita una cerimonia, alla presenza di diverse autorità pubbliche e religiose.
Sotto: altre due immagini di repertorio dell'artista tedesco Gunter Demnig, nel corso della sua ripetitiva ma instancabile attività di posa delle Pietre della Memoria in giro per l'Europa.



L'iniziativa dell'artista Gunter Demnig ha avuto inizio a Colonia nel 1995 ed ha condotto il suo progetto, all'inizio del 2010, ad una installazione complessiva ad allora di oltre 22.000 "pietre" in vari paesi:  Germania, Austria, Ungheria, Ucraina, Cecoslovacchia, Polonia, Paesi Bassi e Italia.
Le pietre ricordano vittime ebree dell'olocausto, in memoria di singole persone, o di gruppi etnici e religiosi indesiderabili dalla dottrina nazista e fascista, quali gli omossessuali, gli oppositori politici, i Rom, i Sinti, gli zingari, i testimoni di Geova, i pentacostali, i malati di mente, ed i portatori di handicap.





Non pochi sono stati i problemi pratici sollevati dalla posa delle stolpersteine, da parte dell'artista tedesco che le ha ideate. Spesso è accaduto che esse non furono gradite, ed hanno dovuto perfino essere spostate dai luoghi nei quali erano state installate. Ma la maggior parte di esse viene invece accolta con il dovuto rispetto, oltrechè con l'emozione derivente dai loro racconti, così venendo a far parte di quella che è ormai una leggenda, quella di una delle installazioni più grandi e più sentite del mondo, di un'opera d'arte planetaria, frutto di una grande visione artistica, oltrechè culturale, che adesso è ancora soltanto agli inizi, ma che nell'arco forse di generazioni potrà essere portata avanti, così perpetuando e diffondendo il credo che, solo attraverso la memoria, potranno non ripetersi gli atti scellerati che tanto hanno degradato quella fase della storia dell'umanità.


Enrico Mercatali
Meina, 11 gennaio 2015




09 January 2015

7 gennaio 2015: spezzate le matite di Carlie Hebdo. Lutto d'Arte - Un lutto che unisce ...e poi subito divide.




7 gennaio 2015 
spezzate le matite di Charlie Hebdo. 



Lutto d' Arte




Lutto che unisce
 ...  e poi subito divide




 







Enrico Mercatali
Lesa, 7 gennaio 2015


Questa è la copertina dell'ultimo numero in uscita dopo la strage di Parigi

04 January 2015

CASABELLA e Taccuini Internazionali danno inizio, con rinnovato orgoglio, al loro 7° anno di attività





C A S A B E L L A
e
Taccuini Internazionali



danno inizio, con rinnovato orgoglio, al loro  7° anno di attività






Le strutture turistiche familiari italiane che operano nell'ambito lacustre Nord-Occidentale godono ora, rispetto a 7 anni fa, di più variegate tipologie e di più ampie gamme di servizio qualitativo. I gestori hanno ampliato la loro offerta ed hanno acquisito maggiore esperienza mentre i turisti italiani hanno puntato maggiormente, come da tempo fa quello straniero, su di una maggiore propensione a scegliere bene ed ha punti di riferimento più certi circa come e dove rivolgere la propria attenzione quando approda su questi sempre più ambìti territori. Egli cerca eccellenze, ove possibile nella giusta fascia di prezzo, e rovistando nel campo delle maggiori qualità, sapendo che questa ha, sia pure nei limiti della categoria, un suo costo. I gestori pertanto hanno buon gioco a rendersi concorrenziali alle strutture alberghiere, forti delle loro intrinseche qualità, più che sul valore economico dell'offerta, destinando qualche margine in più reinvestendo in crescita delle qualità specifiche, ovvero migliorando il sonno, l'appetito e il gusto, l'ambiente, il servizio in genere, dentro al calore d'un ambiente rigorosamente domestico.
Un quadro è questo nel quale Casabella ha trovato un suo spazio e dove Taccuini ha marchiato qualche punto, proponendosi assieme, fin dagli esordi, come promotori di crescita, propria e di altri, ponendosi come punto di riferimento. Essi, assieme, hanno saputo cogliere le buone occasioni che il contesto ha loro formito, a partire da quel non più vicinissimo 2009, ed hanno fornito al contesto non inutili spunti di riflessione e, perchè no, anche qualche pratico aiuto. Essi infatti hanno rapidamente conquistato i titoli necessari per farsi notare nonchè le necessarie posizioni preminenti nella visibilità del web. La concorrenza pertanto si è dilatata per numero e proposta, così accrescendo la qualità del prodotto in senso lato e la capacità di corrispondere sia alle proprie aspettative che a quelle della crescita turistica dell'intero comparto territoriale.
Si avvia domani, per noi, un settimo anno di piacevolissimo ma anche tosto lavoro, il quale avrà, per definizione, qualche difficoltà in più, dovuto al passaggio di un ciclo, ma che godrà anche certamente di una rinnovata e più consapevole capacità di dar frutti, ottenendo, se possibile, anche maggiori e più ampi risultati con minore sforzo, aiutati dalla presenza di un evento d'eccezione, quale solo l'Expo di Milano poteva essere, per cui migliorare il dare e dal quale poter anche prendere.



Il principale obbiettivo comune di Casabella e Taccuini Internazionali, uniti nell'unico web-site, è stato fin dalla loro origine, così come lo è tuttora, quello di valorizzare, promuovere e diffondere il territorio del Lago Maggiore e delle sue bellezze, cercando di attrarre ad esso un turismo di qualità sempre più numeroso, interessato, attento e possibilmente complice (capace cioè di diventare riverberante). L'attività che è nata, nel farsi, ha allargato e reso più preciso l'ambito di interesse, promuovendovi per intero l'area geografica italiana del Nord-Ovest, comprendendovi le città di Milano e di Torino, senza però trascurare il suo vero ambito, che è quello mondiale: Casabella attrae infatti a sè ospiti provenienti dalle più disparate nazioni del mondo, e Taccuini, investendo su di una seconda lingua, l'inglese, ha acquisito lettori in ogni continente. Le sue pagine, con i suoi oltre 550.000 "mi piace" ed gli attuali 425.000 accessi, hanno "bucato" la rete in ogni continente ed in tutte le nazioni d'occidente.


Queste note vogliono essere il testimone di una tappa, capace di tessere un sunto e di attivare propositi, nel dare corso al racconto di tutto quanto è mutato dall'inizio ad oggi e di quanto raccolto sia quanto a esperienza che come numeri, al fine di tracciare nuovi programmi aggiornando la rotta da compiere da adesso in poi.

Casabella, che è da sempre, da quando è nata poco dopo la ristrutturazione della sua sede in Lesa, luogo estroso e multiforme, e divenuta, dopo questi sei anni che dal 2009 l'han portata alle soglie del 2015, ancor più vitale. L'edificio in se stesso è stato concepito e poi nato come Machine-à-habiter, per persone che, come noi, l'avevano scelta per trasferirsi sul Lago Maggiore provenendo da Milano. In seguito ha assunto altri importanti ruoli, quali quello di Studio di architettura, Laboratorio, continuativamente sperimentante, di accoglienza creativa (in forma di Bed and Breakfast), così incominciando ad offrire ospitalità a chi aveva scelto queste località di lago per farvi più o meno lunga tappa. E' quindi nato Museo Mercatali (quale sito espositivo permanente dedicato all'omonimo pittore e grafico che ha operato negli anni '40 del Novecento), ed infine Sede della redazione dell'e-magazine Taccuini Internazionali quale necessaria promoting di cultura del tempo libero in tutte le sue sfaccettature. Queste funzioni, tutte assieme, hanno svolto un ruolo di osservatorio sperimentale e di attiva operatività finalizzata alla costruzione di un ottimale rapporto tra Casabella ed il suo territorio, dal paese nel quale si insedia, Lesa, ai suoi limitrofi (Belgirate, Meina, Stresa, Arona), dal suo grande lago (coi suoi caratteri peculiari e le sue differenze, alla sua regione e alle sue regioni, tiutto il territorio circostante offerto ai suoi estemporanei avventori.



Machine-à-habiter, Studio di architettura, Laboratorio di accoglienza creativa Bed and Breakfast, Museo Mercatali, Sede di Redazione dell'e-magazine Taccuini Internazionali ed ancora
Machine-à-habiter, Laboratorio di ... ecc., i vari aspetti di una unica visione.
Dall'alto in basso: Casabella sotto la neve (inverno 2012-13) - Già Studio di Architettura, ora redazione della web-magazine Taccuini Internazionali - Scorcio della camera n. 1 dalla sua toilette - Camera n. 1 dal suo letto matrimoniale - La terrazza delle colazioni - Tris di main-dishes della colazione: Oeuf in cereghin, Caprese al balsamico, Ricottina in melata d'abete e menta - La scala lungo la quale si sviluppa la collezione del Museo Mercatali - Particolare del disegno di E. Mercatali "Ecco le donne", 1939,  facente parte della collezione - Tre pagine di Taccuini Internazionali di differenti annate - Il soggiorno e sala delle colazioni di Casabella - La terrazza allestita per le colazioni estive.

 
Casabella in questi anni è cresciuta ed a crescere con lei sono stati gli eventi che ne hanno punteggiato il suo divenire. Casabella è migliorata come migliorati sono stati coloro i quali l'hanno abitata tutti i giorni, e coloro che ne hanno vissuto intensamente anche i pochi momenti d'una loro vacanza, o solo di un loro passaggio. Con Casabella è cresciuto il lavoro che in essa è stato svolto. Il laboratorio di architettura si è trasformato in redazione per la creazione di una e-magazine il cui nome Taccuini Internazionali già prevedeva di sucitare interesse anche molto lontano, ed il cui contenuto volto a registrare appunti colloquiali con i turisti che da ogni parte del mondo avevano preso la strada del Piemonte, della Lombardia, del Lago che ad entrambe regala le sponde, ha dato la spinta a reciprocità e ritorni, a conoscenze e memorie.



La poderosa fiancata del santuario di Boca (Novara) realizzato sulle colline novaresi dall'architetto Alessandro Antonelli a partire dal 1819. Taccuini Internazionali ha anche promosso l'itinerario antonelliano, interamente concentrato nell'area attorno a Boca, e tra Boca e Novara, che rende perfetta e completa testimonianza (se inclusa anche la Mole di Torino) dell'opera del grande architetto.



Mentre Casabella proponeva e promuoveva siti da raggiungere e visitare ai propri visitatori, o proponeva ad essi strutture concorrenti quando in essa si erano esauriti i posti disponibili per le nuove richieste, Taccuini descriveva i territori al suo Sud, quelli della Bassa, della pianura, comprendendo Novara, centri di produzione del riso e del vino, luoghi di cultura storica ed eno-gastronomica:

Solo un paio di esempi:
-  Alessandro Antonelli tra fondatezza e utopia. Dobbiamo diffonderne il nome mostrandone l'opera, racchiusa tutta nel nostro territorio (http://taccuinodicasabella.blogspot.it/2010/07/alessandro-antonelli-tra-fondatezza-e.html);
-  Wi-Mu Wine Museum, al castello di Faletti di Barolo. "Quello che non c'era adesso c'è" (http://taccuinodicasabella.blogspot.it/2010/09/wimu-wine-museum-al-castello-di-barolo.html).




Un sommelier serve ottimo Barolo di annata nella sala delle degustazioni del Museo del Vino, allestito su progetto del designer francese Francois Confino. L'imagine è stata scattata da Enrico Mercatali nel giorno dell'inaugurazione del museo, nel settembre del 2010



Mentre Casabella rendeva gradevole il soggiorno in Lesa dei propri avventori, offrendo loro le speciali camere di cui dispone, non certo da meno di quelle proposte dagli Hotel, semai più calde, dotate e confortevoli, personalizzate con oggetti e arredi della collezione di design di casa, Taccuini Internazionali approfondiva i suggerimenti di visita dei luoghi di maggiore interesse attorno a Casabella, presso il lago Maggiore, che il gestore dispensava agli ospiti quando richiesto:



Un dettaglio dei bellissimi affreschi tardo trecenteschi che formano la decorazione parietale interna della chiesetta romanica di San Marcello presso Paruzzaro (Novara), antico oratorio raggiungibile in popchi minuti da Casabella-Lago Maggiore (foto di Enrico Mercatali)


Un paio di esempi: 
- Nei dintorni di Arona cercando antichi oratori campestri: SAN MARCELLO, a Puruzzaro, con i suoi splendidi e ben conservati affreschi (http://taccuinodicasabella.blogspot.it/2010/07/una-passeggiata-alla-ricerca-degli.html);
- "ARCA Arte Vercelli" - Arte italiana con Guggenheim (http://taccuinodicasabella.blogspot.it/2011/02/arca-arte-vercelli-arte-italiana-con.html);



Una immagine scattata durante l'inaugurazione della mostra presso l'Arca di Vercelli nel 2011 intitolata "1900-1961, arte italiana nelle collezioni Guggenheim" (foto di Enrico Mercatali)

 

Mentre Casabella preparava abbondanti e gustose colazioni per i propri ospiti, adattando il menu al gusto di ciascuno, proponendo cappuccini e latti macchiati, piatti salati a base di uova o di formaggi freschi, torte fatte in casa e marmellate di stagione, cereali o frutta, Taccuini Internazionali dettagliava o commentava argomenti di cultura generale adatte ad un turismo vivo e attento, relativo sia a quanto offerto dai capoluoghi regionali di Milano o di Torino, facilmente raggiungibili in giornata, che da quanto di prestigioso fosse in cartellone raggiungibile in pochi minuti.




Immagine dell'ingresso alla grande mostra su Marilyn Monroe nell'arte,  intitolata "l'Arte della bellezza", realizzata nel 2007 nella villa Ponti di Arona. L'articolo di Taccuini, disponibile nel magazine anche in inglese, mette in risalto, oltre agli oggetti d'arte esposti nella mostra, ed agli oggetti personali appartenuti alla diva americana, anche la bellezza dell'edificio nei locali del quale la mostra è ospitata, tipico esempio di arte novecentista decò che ben si presta ad accogliere mostre importanti. Purtroppo le difficoltà finanziarie ed organizzative di oggi hanno fatto si che negli ultimi anni non vi si siano più state realizzate mostre significative (foto di Enrico Mercatali)



Due esempi:
- "MARILYN MONROE - THE ART OF BEAUTY", Villa Ponti in Arona (Novara - Lake Maggiore (Italy) (http://taccuinodicasabella.blogspot.it/2010/09/marilyn-monroe-art-of-beauty-villa.html);
- Hangar Bicocca. La scultura monumentale di Fausto Melotti, retaurata e ricollocata (http://taccuinodicasabella.blogspot.it/2011/08/hangar-bicocca-la-scultura-monumentale.html).


La grande scultura di Fausto Melotti a Milano, presso l'ingresso dell'Hangar Bicocca, centro grandi mostre gestito da Pirelli  (foto di Enrico Mercatali)



Taccuini Internazionali si è anche avvalso del supporto di Facebook per ampliare l'ambito dei suoi followers, nella sua attività di promotor culturale degli interessi turistici dell'area Nord-Occidentale italiana. Sopno così nati nel tempo anche le seguenti pagine:

- Taccuini di Design e Arredamento (https://www.facebook.com/designANDinteriors);
- Taccuini Internazionali Arte (https://www.facebook.com/tuttaArte?sk=wall);
- B&B Casabella - Lago Maggiore (https://www.facebook.com/bbcasabella).


Enrico Mercatali
4 gennaio 2015