da San Giorgio Maggiore - Venezia
al MoMa di New York
Carlo Scarla per Venini, esempio di vasi ottenuti con "Mezza filigrana", 1934-'36.
al MoMa di New York
Carlo Scarla per Venini, esempio di vasi ottenuti con "Mezza filigrana", 1934-'36.
Sopra al titolo il giovane Carlo Scarpa è all'opera in fornace, all'inizio degli anni '30.
Sotto al titolo, esempio di vasi "Corrosi", del 1936-'38
Prima ancora che grande artista-architetto egli è stato supremo artista-alchimista per 15 lunghi anni alla direzione artistica di Venini, a Venezia-Murano, tra il 1931 e il 1947: una vera e propria avventura nel campo della sintesi formale tra impegno al rinnovamento del gusto e completa conoscenza d'un mestiere antico d'artigianali sapienze. La bella e completa mostra veneziana all'Isola di San Giorgio preparata con cura da Marino Barovier nel 2012, e corredata da un sontuoso catalogo a sua firma che ne mostra gli aspetti più alti e vistosi, è oggi al MoMa di New York, riproposta in grande stile nel tempio sommo della cultura artistica mondiale.
Carlo Scarpa per Venini, esempio di vaso ottenuto con la tecnica del "Sommerso", 1934-'36
Accade
quindi oggi, quest'anno, che una moltitudine di persone, come è tutto
ciò che viene veicolato nel campo d'osservazione della prestigiosa
istituzione newyorkese, potrà vedere, ammirare, discutere ed
approfondire questo particolare gusto del moderno che "l'artigianato artistico" del vetro muranese sà sfoggiare quando viene esaltato dall'intelligenza e dalla maestria d'un grande nome dell'arte e del design quale è stato quello di Carlo Scarpa in quella stagione, come già è avvenuto nell'estate-autunno dell'anno 2012 a San Giorgio Maggiore, in quella splendida mostra della quale anche noi abbiamo potuto godere, promossa dalla Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung con "Le Stanze del Vetro", la più importante, impegnativa e prestigiosa che mai sia stata realizzata sull'arte vetraria del Novecento.
Carlo Scarpa per Venini, esempio di "Lattimi" del 1936. I Lattimi sono vetri opachi bianchi la cui materia si ottine aggiungendo nella massa vetrosa, in fase di fusione, una considerevole quantità di minuscoli cristalli. Questi, modificando l'indice di rifrazione dell'impasto ne causano la tipica "lattescenza". Questi vetri furono presentati con successo alla Biennale di Venezia e alla Triennale di Milano del 1936.
Sono più di trecento le opere in mostra oggi a New York, accompagnate da bozzetti, disegni in scala, foto e video che, in ordine cronologico, mostrano l'opera pionieristica di Carlo Scarpa per Venini. In quei 15 anni, durante i quali quasi quotidianamente presenziava, in qualità di direttore artistico, assieme agli artigiani soffiatori, alle attività della fornace, egli seppe rivoluzionare le tradizioni antiche di questa arte, portandola agli alti livelli di sperimentazione e di inventiva che ancora oggi la caratterizzano.
Carlo Scarpa per Venini, esempio di "Bollicine" del 1932-'33
Attraverso la costante indagine tecnica, realizzata con la pratica di laboratorio, unita alla volontà di raggiungere gli alti risultati estetici che il vetro sapeva coniugare con i caratteri espressivi tipici del prorpio tempo,
Scarpa-alchimista andava scoprendo quante emozioni potevano offrire le
"Bollicine" del 1932-'33, i "Sommersi" del 1934-'36, la "Mezza
filigrana" del 1934-'36, le "Murrine romane" del 1936-'40, i "Lattimi"
del 1936, i "Corrosi" del 1936-'38, i "Variegati zigrinati" e i "Rigati e
tessuti" del 1938-'40, i "Laccati neri e rossi", i "Granulari" e gli
"Iridati" del 1940, gli "Incisi" del 1940-'42, i "Battuti" del 1940-'46,
le "Murrine opache" e le "Murrine trasparenti" del 1940, le
"Pennellate" e le "Macchie" del 1942, le "Conchiglie" del 1942-'47, il "Filo continuo" del 1942 e il "Decoro a fili" del 1942-'47.
Sopra e sotto: esempi di "Murrime romane" e relativo disegno da fornace in scala 1:1, 1936-'40 (foto di E. Mercatali)
Carlo Scarpa per Venini, esempi di "Murrine romane", 1936-'40
Qui sopra: Carlo Scarpa per Venini, esempi di "Pennallati", del 1942,
e "Battuti", 1940-'47 (foto di E. Mercatali)
Carlo Scarpa per Venini, studio di vaso "Inciso" con la tentazione di Eva, particolare, matita su carta, 35 x 50,2 cm. Archivio Carlo Scarpa, collezione MAXXI Architettura, conservato presso Archivio di Stato di Treviso.
Atrio bigliettaria della Stazione di Santa Maria Novella a Firenze (arch. Giovanni Michelucci), con sistema di illuminazione in vetro "Cordonato" di Venini (a stampo), realizzato sotto la direzione artistica di Carlo Scarpa, e brevettato il 23 giugno 1934, il 30 ottobre 1935. Foto da "Architettura", aprile del 1936.
Già Taccuini Internazionali si è occupato dell'opera di Carlo Scarpa, documentando, nel novembre del 2012, lo show-room di Olivetti in Piazza San Marco a Venezia
Ne riportiamo qui il logo, realizzato dall'autore all'ingresso, utilizzando un linguaggio compositivo ed un assieme di materiali riconoscibilissimo ed assolutamente personale
(foto di E. Mercatali)
(foto di E. Mercatali)
Enrico Mercatali
Lesa, 15 febbraio 2014
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