Stampa a colori del primo ottocento con veduta dei luoghi borromaici di Arona con l'evidenza delle poche cappelle costruite dell'incompiuto Sacro Monte, con la statua colossale del Santo Carlone, sulla destra, e con la Rocca a sinistra, che precede in lontananza la città di Arona.
Tesori aronesi da rilanciare
il Colosso
(che ispirò la newyorchese Statua della Libertà)
la Rocca Borromaica e l'ultimo Sacro Monte
Tre elementi da unificare
entro un progetto di crescita culturale, economica e turistica
del Basso Verbano
Il volto del Colosso di San Carlo Borromeo, visto dall'interno. La testa della statua è raggiungibile con una scala interna, a chiocciola ed alla marinara, per poter vedere all'esterno attraverso gli unici quattro fori, costituiti dalle pupille e dalle narici. E' evidente nella foto la struttura in ferro che sostiene le lastre di rame. La statua è stata realizzata su disegno di Danile Crespi detto il Cerano (Romagnano Sesia, 1573 – Milano, 1632), grande pittore della tradizione secentesca milanese prescelto dall'Arcivescovo di Milano per raccontare le storie del Nuovo testamento e della sua stessa vita
In carenza asfissiante di fondi, è tempo di pensiero e di progetti. Ad una proposta recente dell'Associazione Amici della Rocca, che contiene abbondanza documentale ed un programma di collaborazione con la biblioteca Ambrosiana di Milano, viene dato il necessario risalto dalla stampa locale in un momento nel quale tutto sembra utile per progettare buon futuro, e per farlo in tempi necessariamente tecnici.
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Continua (Artricolo completo in archivio)
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